Sono serviti più di dieci anni perché Adam Silver realizzasse una delle idee più rivoluzionarie che avesse in testa, ma alla fine quel giorno è arrivato. L’NBA lancia la sua particolare e “personalissima” Coppa. E così anche la lega americana assegnerà due trofei in una stagione, allineandosi ai campionati europei.
Qualcosa di mai visto nei 75 anni di storia della Lega. Un nuovo elemento inserito nell’ecosistema NBA ma con un peso specifico evidente: il torneo è suddiviso in una fase a gironi alla quale partecipano tutte le franchigie della Lega (sei gironi, tre in ogni conference, da cinque squadre) e una fase a eliminazione diretta (quarti di finale, semifinali e finale), il tutto in un’unica partita. Tutte le sfide, tranne la finale, saranno comunque conteggiate anche per la stagione regolare NBA. Si gioca il martedì e venerdì di novembre (tranne il 7, in cui non ci saranno partite in programma per via delle elezioni).
Si qualificheranno ai quarti di finale i campioni di ogni girone (sei squadre) e la migliore seconda classificata di ogni conference (due squadre). Queste otto franchigie si giocheranno un posto nelle Final Four che si svolgeranno a Las Vegas il 7 dicembre (semifinali) e il 9 (finale).
La Final Four saranno le uniche partite che si giocheranno in campo neutro. Il resto si giocherà nei rispettivi palazzetti. E in questo contesto, c’è da analizzare quella che è sicuramente la novità più evidente: il cambio di pavimentazione nelle 29 sedi. Un parquet tutto nuovo con cui l’ NBA vuole fare in modo che tutti sappiano che si sta guardando una partita che conta per il nuovo torneo. Non a caso è stato progettato e realizzato un nuovo campo da gioco per ciascuna delle squadre, in cui il legno del parquet scompare completamente a favore della vernice, con due colori predominanti e il grande trofeo del campione che campeggia al centro.
Importanti ovviamente sono stati anche i premi in denaro che verranno distribuiti: 500.000 dollari per ogni giocatore vincitore, 200.000 per ogni finalista, 100.000 per ogni semifinalista e 50.000 per ogni quarto di finale. Ora resta da conoscere l’opinione di un pubblico che negli Stati Uniticominciava a prestare attenzione all’NBA solo nel periodo natalizio, essendo attirato fino ad allora dal football americano. Legittimo chiedersi se questa Coppa America riuscirà a cambiare un’abitudine così radicata al di là dell’oceano.
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