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Navigando verso un futuro di legalità: la Lega Navale Italiana presenta Mare di Legalità

Nella suggestiva cornice della Lega Navale Italiana Sezione di Trieste, è stata presentata l’iniziativa “Mare di Legalità”. Questa campagna, avviata lo scorso 28 giugno a Ostia in presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, rappresenta un progetto ambizioso e significativo volto a trasformare simbolicamente e concretamente imbarcazioni confiscate alla criminalità organizzata in strumenti di educazione e legalità. Le barche a vela, una volta utilizzate per traffici illeciti di migranti e stupefacenti, sono state affidate dallo Stato alla Lega Navale Italiana e ora solcano le acque con una nuova missione: promuovere i valori della cultura del mare, dello sport, della formazione nautica, dell’inclusione sociale e della protezione ambientale.

Un simbolo di ricordo e giustizia

Le 21 imbarcazioni attualmente operative sono state intitolate a vittime della mafia e del terrorismo, un gesto simbolico che sottolinea l’importanza del ricordo e della giustizia. L’iniziativa ha recentemente fatto tappa a Trieste in occasione della Barcolana, una delle regate più celebri e partecipate del mondo. Due delle “barche della legalità”, “Anassa” ed “Eros”, sono state protagoniste di attività nautiche rivolte a giovani e persone con disabilità, offrendo loro l’opportunità di avvicinarsi al mare e alla vela, in un contesto di inclusione e rispetto dei valori umani.

Partecipazione istituzionale e obiettivi futuri

All’evento “Mare di Legalità alla Barcolana” hanno partecipato figure di spicco delle istituzioni locali e nazionali. Tra i relatori, il presidente della Lega Navale di Trieste, Roberto Benedetti, ha dato il benvenuto ai presenti, seguito dagli interventi dell’assessore regionale Pierpaolo Roberti e dell’assessore comunale Massimo Tognolli. Hanno portato il loro contributo anche l’Ammiraglio di divisione Flavio Biaggi, il Capitano di Vascello Luciano del Prete, e il Presidente della Federazione Italiana Vela, Francesco Ettorre. Donato Marzano, presidente nazionale della Lega Navale Italiana, ha illustrato le finalità del progetto “Mare di Legalità”, sottolineando i risultati ottenuti nei primi mesi e gli obiettivi futuri. Tra questi, l’intenzione di aumentare il numero di imbarcazioni attive da 21 a 30, consentendo così una maggiore continuità delle attività durante tutto l’anno e promuovendo la missione istituzionale della LNI verso un pubblico sempre più ampio.

Espansione nazionale e valore sociale

La campagna “Mare di Legalità” non si limita a Trieste, ma si estenderà a livello nazionale, con il prossimo evento di presentazione previsto al Castello Aragonese di Taranto il 25 ottobre. Questo appuntamento rappresenterà un’ulteriore occasione per sensibilizzare il pubblico sui temi della legalità e dell’inclusione sociale, rafforzando il legame tra mare e terra. L’iniziativa è un chiaro esempio di come i beni confiscati possano essere valorizzati e utilizzati per il bene comune, trasformandosi in potenti simboli di riscatto e cambiamento.

Un modello virtuoso di collaborazione

Il progetto “Mare di Legalità” si inserisce in un contesto più ampio di lotta alla criminalità e promozione della giustizia sociale, ponendosi come modello virtuoso di come le istituzioni e le associazioni possano collaborare per creare un futuro migliore. Attraverso l’utilizzo delle barche confiscate, la Lega Navale Italiana non solo riporta in vita questi beni, ma li trasforma in strumenti di educazione e crescita personale, offrendo percorsi formativi e sportivi che mirano all’inclusione delle fasce più fragili della popolazione.

Una missione di rinascita e speranza

In questo modo, “Mare di Legalità” non è solo una campagna, ma una vera e propria missione che ambisce a lasciare un segno tangibile nella società, sensibilizzando le nuove generazioni e trasformando il mare in un veicolo di valori positivi e condivisi. La presenza di queste “barche della legalità” alla Barcolana rappresenta un messaggio potente di rinascita e speranza, dimostrando come il mare possa essere un luogo di incontro, di scoperta e di crescita, al di là di ogni barriera.

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