Nel mondo del tennis, ci sono momenti che rimangono impressi nella memoria collettiva, e uno di questi è legato al nome di David Nalbandian. Nel 2007, l’argentino riuscì a compiere un’impresa straordinaria: battere Roger Federer, Rafael Nadal e Novak Djokovic nello stesso torneo. Questo risultato eccezionale avvenne durante il Masters 1000 di Madrid, un evento che segnò il suo nome nella storia del tennis mondiale.
Il trionfo a Madrid
A Madrid, Nalbandian non partiva come favorito. Non era una testa di serie e la sua stagione fino a quel momento era stata piuttosto anonima. Tuttavia, riuscì a mettere in campo un tennis di una bellezza e di un’efficacia rare, superando avversari di grande calibro come Arnaud Clément e Tomas Berdych nei turni iniziali. La sfida con il connazionale Juan Martin del Potro fu particolarmente intensa, ma Nalbandian ne uscì vincitore, pronto per affrontare sfide ancora più ardue.
La sfida contro i giganti
Nei quarti di finale, Nalbandian sconfisse Rafael Nadal, allora numero due del mondo, con un punteggio sorprendente di 6-1, 6-2. Questa vittoria non fu solo un trionfo, ma una dimostrazione di superiorità tecnica e mentale. La semifinale contro Novak Djokovic vide Nalbandian vincere con un 6-4, 7-6, infliggendo a Djokovic l’unica sconfitta nella loro carriera. La finale contro Roger Federer fu il culmine del suo percorso: dopo aver perso il primo set, Nalbandian ribaltò il risultato e vinse il torneo, cementando il suo posto nella storia del tennis.
La conferma a Parigi Bercy
Non contento del successo a Madrid, Nalbandian replicò la sua impresa al torneo di Parigi Bercy, sconfiggendo nuovamente Federer e Nadal. In particolare, la vittoria contro Nadal con un umiliante 6-0 dimostrò che il talento argentino era in una forma smagliante e praticamente imbattibile.
Un talento inespresso
Per un breve periodo, David Nalbandian fu considerato il miglior giocatore del mondo. Nonostante non abbia mai vinto un torneo del Grande Slam, le sue prestazioni del 2007 lo consacrarono come uno dei grandi del tennis. La sua carriera, segnata da alti e bassi e da un amore per i rally che spesso lo allontanava dal tennis, lo rende un enigma affascinante. Le sue vittorie contro i Big Three rimangono una testimonianza del suo potenziale inespresso, un potenziale che avrebbe potuto trasformarlo in una leggenda se solo avesse trovato un equilibrio tra la sua genialità e la sua vulnerabilità. Tuttavia, forse è proprio questa combinazione che lo rende tanto amato e ricordato nel mondo del tennis.