A 36 anni e con una protesi all’anca, Andy Murray, il giocatore più vicino ai Big Three al culmine della rivalità tra Federer, Djokovic e Nadal, intravede la fine della sua carriera.
Dopo essere uscito al primo turno degli Australian Open, Murray aveva già lasciato intendere che aveva in mente l’idea di pensare al ritiro. Aver perso contro il francese Ugo Humbert (6-2, 6-4) all’ATP 500 di Dubai ha alimentato la voglia di dire basta: “Mi chiedono questo dopo ogni partita a cui gioco, ogni torneo a cui gioco. A essere onesti, sono annoiato della domanda. Non ne parlerò più da ora fino a quando non arriverà il momento e comunque non ho intenzione di giocare molto oltre quest’estate, dunque potrebbe essere l’ultima volta che gioco qua”. Parole che fanno seguito all’amarezza accumulata a Doha, dopo aver perso contro una delle prime rivelazioni della stagione, Jakub Mensik: “Questo sport non fa più per me”, si leggeva sulle sue labbra dopo aver perso contro il 18enne ceco. La scena e le sue ripercussioni, però, hanno portato il britannico a smentire un quasi ritiro: “Sono in un momento terribile, lo so. Molte persone si arrenderebbero nella mia situazione, ma non sono io. “Non mi arrenderò”.
In Inghilterra si discute da tempo di un possibile addio. La scelta dell’estate non è casuale: la sensazione, che assume man mano i contorni della certezza, è che Murray voglia partecipare ai Giochi di Parigi. Essendo un doppio campione olimpico (e argento nel doppio), potrebbe provare il classico “canto del cigno” della sua carriera. In questo senso, la scelta di partecipare al Roland Garros non è casuale: “Probabilmente sarò al Roland Garros. Se voglio fare bene alle Olimpiadi, dovrò giocare alcuni tornei sulla terra rossa”. Poi con ogni probabilità sarà addio. Situato al 61° posto del ranking, Murray ha già “minacciato” di ritirarsi nel 2019: “Se mi chiedessero dove vorrei chiudere la mia carriera, risponderei a Wimbledon, ma non sono sicuro di riuscirci. Penso che ci siano possibilità che l’Australian Open sia il mio ultimo grande torneo”. Il tempo, avversario imbattibile per qualsiasi campione, sta vincendo la sua partita. Murray ha subito un’operazione all’anca che gli ha cambiato la vita, nonostante l’intervento gli abbia permesso di continuare una carriera prestigiosa: tre medaglie olimpiche e i tre Grandi Slam, 14 Masters 1.000, 41 settimane da numero uno e 47 titoli in totale. L’epilogo, però, sembra vicino.
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