Mourinho, prima crisi. La Roma ha perso il derby, esce dalla Coppa Italia e complica la sua stagione. Giallorossi già al crocevia dopo il Ko con la Lazio. Resta l’Europa League, con i play off e poi, in caso di vittoria contro il Feyenoord, una “prima” dei gironi e una rincorsa alla Champions che appare assai complicata. Quanto basta, in una città umorale come poche, per mettere in dubbio Mourinho. Lo Special One è improvvisamente diventato normal? Ecco cosa dicono i numeri.
In Italia, l’associazione di idee è Mourinho – triplete, evento straordinario e sinora irripetibile per il calcio italiano. Dopo le straordinarie vittorie a Milano, sponda nerazzurra, qualcosa sembra essersi inceppato. In ordine cronologico, prima di arrivare alla Roma aveva collezionato una serie di esoneri. L’ultimo, al Tottenham, maturato a metà stagione dopo l’eliminazione dall’Europa League con la Dinamo Zagabria e il pareggio con l’Everton. A dirla tutto, Mou aveva raggiunto la finale di Coppa di Lega, ma non è riuscito a giocarla. In ogni caso, tutte le sue ultime esperienze in panchina non sono state esaltanti. Non ha più vinto la Champions League, nonostante avesse squadre attrezzate per riuscirci. Il Real Madrid, tanto per non fare nomi, ha iniziato a vincere in Europa dopo il suo addio. Da allora, un’altra semifinale con il Chelsea e poi tre eliminazioni precoci con Chelsea, United e Tottenham.
Certamente Mourinho ha continuato a vincere: ci è riuscito con il Real Madrid, sfondando quota 100 nel 2012 e ha anche riportato la Premier League al Chelsea, che però senza di lui ha vinto due Champions e una Europa League. Con lo United ha vinto l’Europa League e con la Roma la Conference League, avendo in entrambi i casi le squadre più attrezzate per vincere. Certo, riuscirci non è mai facile ed è sempre un merito, ma nel frattempo ha sempre perso contro i suoi rivali al top. In primis con Guardiola, in Spagna.
L’ultimo copione, che si ripete abbastanza spesso, si lega alla figura stessa di Mou. Dopo il Triplete, ovunque sia andato, è stato accolto come la soluzione e poi lasciato andare come un problema. Una sorta di amore a tempo determinato prima amato a dismisura da suoi giocatori e dall’ambiente e poi quasi rigurgitato, con un finale spesso condito da polemiche dentro e fuori dal campo, litigando con colleghi e giocatori sino a crearsi terra bruciata. A Roma era scoccata la scintilla, diventata incendio e poi dinamite, con la vittoria in Conference. Dopo, qualcosa è cambiato e l’attesa di un rinnovo che non arriva, non lascia presagire nulla di buono…
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