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Motta in cerca di riscatto: la sfida di fonseca si fa avvincente

Il prossimo sabato, il palcoscenico di San Siro ospiterà un attesissimo scontro tra Thiago Motta e Paulo Fonseca. Questa partita non rappresenta solo un confronto di punti, ma è un vero e proprio test del lavoro e della visione di entrambi i tecnici per Juventus e Milan. Entrambi gli allenatori sono stati incaricati di rinnovare e riportare in alto due storici club del calcio italiano, dopo anni di difficoltà.

La rivoluzione di Motta

Thiago Motta ha già impresso il segno della sua rivoluzione nelle prime due giornate di campionato, con due vittorie convincenti contro Como e Verona, entrambe concluse con un secco 3-0. La partita al Bentegodi ha messo in evidenza il cambio di rotta rispetto alla Juventus del recente passato, caratterizzata da una difesa fragile e un gioco poco incisivo. Con un pressing alto e un approccio proattivo, la nuova Juventus di Motta si è distinta per:

  1. Capacità di recuperare palla rapidamente.
  2. Velocità nelle ripartenze.
  3. Utilizzo efficace dei giovani talenti.

Un esempio di questo è il giovane Locatelli, che ha rubato palla a metà campo e ha servito Vlahovic, capace di capitalizzare l’occasione. Motta ha puntato su un mix di giovani e talenti, come Mbangula e Savona, dimostrando che l’energia e l’ambizione dei più giovani possono fare la differenza in un contesto di rinnovamento.

L’approccio di Fonseca

Dall’altra parte, Paulo Fonseca ha portato una ventata di freschezza al Milan, smorzando la verticalità del gioco di Pioli a favore di un approccio più palleggiato. Con un 4-2-3-1 come modulo di riferimento, ha chiesto ai suoi giocatori di lavorare di più in fase di possesso, impiegando Reijnders come regista e Fofana a protezione della difesa. Pulisic, impiegato come esterno, ha cercato di accentrarsi per creare superiorità numerica. Tuttavia, la difesa del Milan ha mostrato delle crepe, con Pavlovic che non ha sempre risposto alle aspettative e Gabbia, a causa di un infortunio, che ha contribuito a una perdita di concentrazione nel reparto arretrato.

Le sfide della Juventus e del Milan

La situazione in casa Juventus è complicata dalla mancanza di incisività in attacco: la squadra di Motta ha segnato solo 10 gol, collocandosi al quinto posto nella classifica dei gol fatti. Sebbene il tecnico abbia scelto un gioco più cauto per evitare vulnerabilità alle ripartenze avversarie, ciò ha limitato le opportunità per Vlahovic e Yildiz, due attaccanti che necessitano di spazi per esprimere il loro potenziale. La Juventus, pur avendo la miglior difesa del campionato con soli 7 gol subiti, deve trovare un equilibrio tra solidità difensiva e capacità offensiva.

Per quanto riguarda Fonseca, la sua esperienza nel derby di Milano è stata segnata dalla vittoria e dalla capacità di gestire le pressioni. La rimozione del tabù del derby dopo due anni di sconfitte ha rappresentato una boccata d’ossigeno. Tuttavia, la sua ambizione di creare un Milan dominante ha portato a qualche difficoltà, in particolare nella gestione della fase difensiva. La squadra ha subito il doppio dei gol rispetto alla Juventus, evidenziando le differenze strutturali tra i due progetti.

Entrambi gli allenatori, sebbene con approcci diversi, si trovano ora a un bivio. Motta ha costruito una squadra giovane e promettente, ma deve imparare a gestire le partite in modo più offensivo per sfruttare appieno il potenziale dei suoi attaccanti. Allo stesso tempo, Fonseca deve trovare un modo per stabilire il giusto equilibrio tra attacco e difesa, evitando che il Milan sia vulnerabile contro avversari più incisivi.

In vista del match di sabato, sia Motta che Fonseca sono consapevoli che una vittoria sarebbe cruciale non solo per la classifica, ma anche per il morale delle rispettive squadre. La tensione e l’aspettativa sono alle stelle, e il Meazza si preannuncia come un teatro di battaglia dove ogni errore potrebbe risultare decisivo. Con l’opportunità di affermare la propria visione e segnare un punto di svolta, entrambi gli allenatori sono chiamati a dare il massimo, per il bene delle loro squadre e per le ambizioni dei tifosi.

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