Motori

MotoGP troppo simile alla F1? Ecco cosa ne pensa un big

La Formula 1 ha messo le mani sulla MotoGP e inizia già a rivoluzionare un mondo che ha improvvisamente perso appeal? Al netto delle emozioni regalate nelle ultime stagioni da Bagnaia, lo spettacolo, al di là delle gioie in Italia, langue. Così come gli spettatori davanti ai teleschermi.

Una crisi fra addii illustri e progresso tecnologico

Anni fa le sfide epiche fra Valentino Rossi, Casey Stoner, Dani Pedrosa, Jorge Lorenzo e Nicky Hayden radunavano davanti al piccolo schermo milioni di appassionati. Agli addii illustri si è unito anche un progresso tecnologico che ha avuto un altro grande peso in tutto ciò che è andato perduto nel corso degli anni. È vero che i record di velocità massima e tempo sul giro vengono infranti ogni anno che passa, ma è altrettanto innegabile che diversi centauri non sono più a loro agio nel domare i cavalli delle loro moto. Dani Pedrosa, che ha vissuto il cambiamento, lo sa bene. “Il mezzo è più complicato da controllare. Le velocità sono più elevate in curva, ma è la moto ad essere meno agile e si ha molta più difficoltà a sterzare da sinistra a destra, o quando si insegue qualcuno. L’ideale sarebbe trovare un equilibrio tra l’aerodinamica e la manovrabilità della moto”.

Una MotoGp già simile alla F1: i piloti protestano

Immagini | Ansa

La sensazione è che la tecnologia abbia reso la MotoGp già molto simile alla F1. E a molti piloti non piace affatto. Pur ammettendo che bisogna adattarsi, il pensiero generale è che sarebbe opportuno sradicare il concetto esasperato di sviluppo aerodinamico e stabilità, anche perché se la F1 genera scia, una Moto GP “risucchia” chi sta dietro aumentando i rischi. E le lamentele. Solo poche settimane fa, Jorge Martín ha confessato il desiderio di vedere in vigore i nuovi regolamenti: “Non vedo l’ora che arrivi il 2027, penso che tutto cambierà molto, spero si possa tornare indietro di circa 10 anni”. Per ora si tratta solo di indiscrezioni, ma si parla di moto con una cilindrata minore e di una regolarizzazione dell’aerodinamica e altri accorgimenti che dovrebbero restituire motociclette molto più simili al passato e magari anche più maneggevoli da guidare. Del resto rendere lo spettacolo più appetibile è una delle priorità di Liberty Media. Resta da capire come i padroni dei motori gestiranno le due ruote, dopo la F1. Occorrerà adattarsi a una “clientela” diversa, perché nessuno spettatore, appassionato o tifoso della MotoGP tollererebbe una corsa senza sorpassi.

Luigi Pasquale Pellicone

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