La Moto GP riparte da Losail, in Qatar, dove si celebra il primo atto del mondiale 2024. Un copione che, secondo la stragrande maggioranza degli addetti ai lavori e anche in virtù dei risultati maturati nei test sul circuito qatarino, dovrebbe ricalcare quello della scorsa stagione: Bagnaia contro Martin, sino all’ultima staccata.
Il duello è un film già visto, con un finale che potrebbe anche essere sulla falsariga delle ultime due stagioni. La Ducati di Pecco Bagnaia è apparsa nettamente superiore alla concorrenza e il due volte campione del mondo ha piena consapevolezza dei propri mezzi. Jorge Martin conferma pregi e difetti: un pilota velocissimo, forse anche più dell’italiano, ma meno affidabile per gestione della gara e dei momenti topici. Nel 2023 è caduto quando avrebbe potuto superare il rivale in classifica e nell’ultima e decisiva tappa valenciana che ha assegnato il titolo. Il fattore incidenti avrà comunque il suo peso in una stagione che vede 21 gran premi che diventano 42 contando la sprint race, dunque con un rischio praticamente raddoppiato.
Occhio anche agli outsider: in cima alla lista c’è, e non potrebbe essere altrimenti, Marc Marquez che dopo una vita passata in Honda veste Ducati. Si parla comunque di un centauro capace di issarsi per ben sei volte in cima al mondo. Certamente non è più un ragazzino, ma a 31 c’è ancora tempo e modo di ritagliarsi uno spazio importante, anche perché il talento non invecchia e il passaggio ad una nuova moto potrebbe restituirgli la voglia di stupire. Da non perdere di vista Marco Bezzecchi, cresciuto esponenzialmente nella sua ultima stagione. Avrà una Ducati 2023, dunque meno performante di quella di Bagnaia e Martin ma sufficiente per competere ai massimi livelli e collezionare podi.
Il 2024 è un anno importante anche per chi non può permettersi ulteriori errori e deve mantenere le promesse di inizio carriera. Identikit che porta diritti a Franco Morbidelli, perennemente in difficoltà con la Yamaha. Il ragazzo ha sofferto il passaggio alla classe regina dopo aver centrato nel 2020, un secondo posto che ha alzato legittimamente l’asticella delle attese. Chi deve fare i conti con la crisi è anche Quartararo che paga le difficoltà della Yamaha. C’è anche chi, come Enea Bastianini, deve mettere da parte la sfortuna e vedere l’effetto che fa correre senza intoppi fisici e meccanici. Ultima chiamata anche per l’eterna e sinora poco mantenuta promessa Maverick Vinales. All’età di 29 anni non si può più parlare di pilota in grado di sorprendere. Può tornare protagonista se lo farà anche l’Aprilia.
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