Rivoluzione in Moto GP. Dal Qatar sarà attiva la nuova modifica del regolamento relativo al limite delle pressioni minime delle ruote, fattore entrato non poco in gioco alla fine della scorsa stagione quando l’usura degli pneumatici ha portato diversi team a scelte estreme.
Secondo le nuove norme, se la pressione delle gomme sarà inferiore ai parametri stabiliti dalla Michelin, unico fornitore della griglia, si potranno imporre penalità di 16 secondi in caso di gare convenzionali e di 8 secondi nelle sprint race. Il limite minimo della Michelin può variare a seconda delle esigenze di ciascun circuito, ma il riferimento preso per la gomma anteriore la scorsa stagione era di 1,88 bar, adesso sceso a 1,80. Nel caso del posteriore, resta tutto invariato (1,68).
Dunque a partire da subito, la moto di ogni pilota deve soddisfare le pressioni minime per almeno il 60% dei giri in qualsiasi gara superiore a 15 giri (in precedenza era il 50%) e nel caso dello sprint, che sono la metà dei giri, 30 %. Può anche accadere però che il GP sia interrotto e poi ripreso. In quel caso, se la distanza è compresa tra 7 e 15 giri, la percentuale viene ridotta dal 30%, come nello sprint.
Non è però l’unica grande novità. Prima dell’inizio della stagione 2024, Michelin ha deciso anche di razionalizzare la produzione e il consumo delle gomme, imponendo una sorta di “multa” agli spreconi. La casa produttrice di pneumatici consegna gratuitamente le gomme ai team prima di ogni Gran Premio, a patto di prestare attenzione con le coperture termiche e la temperatura. Capita, spesso, che alcuni pneumatici vengano montati e riscaldati ma poi non siano usati e quindi restituiti.
Una scelta legittima ma che comporta qualche problema. Una gomma riscaldata e non usata, una volta che ritorna in un successivo GP come “nuova”, è più soggetta alla possibilità che si verifichi qualche difetto. Ecco perché da adesso in poi i team potranno preriscaldare fino a 40 pneumatici durante la stagione e restituirli per riceverne di nuovi a costo zero. Una volta sforata la quota però, e quindi dal 41esimo, saranno addebitati 1.000 euro a richiesta. Una scelta è destinata a generare polemiche. La misura, che entrerà in vigore questa stagione, apre un divario tra i team ufficiali, con più budget, e i satelliti, che avendo meno budget a disposizione, dovranno essere ancora più attenti nella gestione e ai costi delle “scarpe”.
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