Motori

Moto GP, Bagnaia straziato dal dolore conquista il terzo posto, Martin il primo

Nessun pilota di casa riesce a battere Martinator, ma sia Bezzecchi che Bagnaia arrivano sul podio, nonostante gli infortuni

Dopo il miracoloso incidente della scorsa settimana a Montmelò, durante il Gran Pemio della Catalunya, Bagnaia si era espresso più volte sui social dichiarando la voglia di rimettersi immediatamente in pista, lottando con la grande paura avuta.

Le intenzioni e le speranze erano forti soprattutto dato il fatto che quello di ieri non è stato un GP qualsiasi per Pecco, Ducati, VR46 Academy e compagnia bella: ieri si correva a Misano.

È forse anche per questo, oltre alla più volte attestata bravura, che il leader ce l’ha fatta a non mollare, nonostante la fatica straziante, arrivando persino sul podio.

Il Gran Premio di Rimini e di San Marino: due caschi speciali

Francesco Bagnaia è piemontese, nonostante questo quando parla si scorgono talvolta delle cadenze tipiche romagnole, tipiche della terra dei motori, quella che l’ha visto crescere come pilota insieme allo “zio Vale”, ospitato dalla sua VR46 Academy.

In occasione del GP d’Italia, quello del circuito di Misano tenutosi lo scorso weekend, sia Bezzecchi che Pecco hanno presentato e sfoggiato dei caschi speciali per l’occasione, entrambi frutto di collaborazioni con famosi designer.

E per un giorno, inoltre, la Nuvola Rossa si è persino tinta di giallo, con moto e tuta del colore del sole, come i sorrisi della riviera adriatica.

Un podio tutto Ducati

In effetti i due amici, i due piloti di casa – il terzo, Enea Bastianini, purtroppo è mancato a causa dell’incidente a Barcellona – si sono sfidati per più di un giro, sorpassati a vicenda due volte, fino a quando Simply the Bez non è riuscito ad avere la meglio, arrivando secondo, prima del bronzo di Bagnaia.

Entrambi, tuttavia, non sono riusciti a competere con Martinator, il numero 89 della Pramac, il pilota spagnolo Jorge Martin.

Il podio quindi si è tinto di giallo, di blu, ma soprattutto di rosso e di viola, i colori di Jorge, che è riuscito a stare in testa dalla griglia di partenza alla fine, una griglia che ha mantenuto le stesse posizioni delle medaglie finale, facendo guadagnare alla Ducati il suo quinto monopolio.

Il secondo miracolo di Pecco

Se il primo è stato quello di uscire da quella brutta caduta in mezzo alla pista di Barcellona senza nemmeno una frattura, il secondo miracolo è stato quello per cui Bagnaia sia riuscito comunque a lottare durante tutta la gara di ieri, fino al terzo posto.

Si parla di miracolo, ma soprattutto di bravura, perché a quanto riportato dal pilota, ma anche a guardare le riprese subito dopo la fine della gara, i dolori alla gamba destra erano molto intensi, e anche gli effetti degli antidolorifici usati per riuscire a correre non sono di certo stati d’aiuto.

Immagine EPA | @DANILODIGIOVANNI – Wigglesport.it

Non è stata una gara facile”, ha ripetuto più volte Pecco, oltre a confessare che se ha tenuto duro è stato soprattutto per i tifosi di casa. “Ho fatto tanta fatica perché spingevo solo con le braccia, ma alla fine sono soddisfatto“, conclude.

A volte un terzo posto vale quanto una vittoria, e forse più, per il modo con il quale si conquista, per il coraggio e la determinazione, per la capacità di stringere i denti nonostante la condizione fisica“. Queste le parole del ministro per lo sport e per i giovani, Andrea Abodi, circa il terzo posto di Bagnaia. “Complimenti Pecco per il talento, il carattere e i valori“.

Un Martinator invincibile

Nemmeno Bezzecchi, dopo aver superato Bagnaia a circa metà giri del circuito, è riuscito ad avere la meglio su quella freccia che è stata Martinator, che ha chiuso con un tempo da urlo per la pista notoriamente difficile dell’Adriatico.

Il pilota della Pramac non solo ha migliorato il record della pista che meno di 24 ore prima Marco Bezzecchi aveva portato a 1’30”846, ma lo ha letteralmente sbriciolato, portandolo con la sua Ducati a 1’30”390.

È stata una delle gare più fisiche della mia vita: non riuscivo a scappare via, Bagnaia era sempre vicino, ma a un certo punto ho capito che stava faticando e allora ho spinto” dichiara Martin che, poi, si sofferma sulla sua crescita nell’ultimo anno: “Ho studiato le informazioni dell’anno scorso: ora posso pensare di vincere sempre, questa è la mia mentalità“. Il Mondiale, però, non pare un obiettivo di Jorge: “Non ci penso, non sono un pilota Factory e quindi non ho quella responsabilità, né pressione: ora mi diverto, rischio finché posso e per il momento devo godermi questa stagione“.

Matilde Brizzi

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