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Moto e scooter 125 cc presto sulle autostrade: tutte le novità del Nuovo Codice della Strada

Dopo aver superato l’esame della commissione Ambiente al Senato, la riforma del Codice della Strada è ormai prossima a diventare legge. Il testo attende ora solo l’approvazione finale dell’aula di Palazzo Madama, prevista tra il 19 e il 21 novembre. Considerando la solida maggioranza che supporta il governo, questo passaggio è visto più come una formalità, il che significa che le nuove norme potrebbero entrare in vigore già tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre.

Novità per moto e scooter 125 cc

Una delle novità più attese e discusse riguarda la possibilità per moto e scooter da 125 cc di accedere alle autostrade e alle tangenziali. Questa modifica è stata a lungo richiesta da motociclisti e appassionati, poiché permetterebbe all’Italia di allinearsi con molti altri paesi europei che già consentono la circolazione di veicoli con queste caratteristiche su strade a scorrimento veloce. Attualmente, l’articolo 175 del Codice della Strada limita l’accesso alle autostrade e alle tangenziali solo a motocicli con cilindrata pari o superiore a 150 cc se a motore termico, o con potenza pari o superiore a 11 kW se elettrici.

Modifiche al codice della strada

La riforma introduce una significativa modifica a questo articolo, permettendo la circolazione di motocicli con cilindrata superiore a 120 cc se a motore termico, o con una potenza minima di 6 kW se elettrici. Tuttavia, vi è una restrizione importante: il nuovo diritto sarà concesso solo ai conducenti maggiorenni in possesso di una patente A, B o superiore, oppure di una patente A1 o A2 da almeno 24 mesi. Questa misura intende garantire che i conducenti abbiano una certa esperienza di guida prima di affrontare le sfide delle strade a scorrimento veloce.

Confronto con l’Europa

Il cambiamento è significativo, soprattutto se si considera che in molti paesi europei non esistono tali restrizioni alla circolazione dei 125 cc in autostrada. In alcuni stati, il criterio per l’accesso non è basato sulla cilindrata del veicolo, ma sulla velocità minima che può raggiungere, spesso fissata tra i 60 e i 70 km/h. Inoltre, in molti paesi, anche i conducenti minorenni possono guidare in autostrada i veicoli di questa categoria, rendendo l’Italia un’eccezione piuttosto che la regola.

Impatto sulla mobilità e il turismo

Questa riforma risponde a un cambiamento nelle abitudini di mobilità e cerca di incentivare l’uso di veicoli più piccoli e meno inquinanti, in linea con le politiche di sostenibilità ambientale e di riduzione del traffico urbano. L’apertura delle autostrade ai 125 cc potrebbe avere un impatto notevole, non solo migliorando la fluidità del traffico, ma anche offrendo una soluzione di trasporto più economica e accessibile per molti giovani e pendolari. Inoltre, l’allineamento con le norme europee potrebbe favorire il turismo motociclistico, attirando appassionati da tutta Europa che desiderano esplorare l’Italia in moto. Questo potrebbe avere ripercussioni positive sul settore turistico e sull’economia locale, specialmente nelle aree meno urbanizzate che offrono percorsi panoramici e naturalistici.

Sicurezza stradale e innovazione

Tuttavia, è importante sottolineare che questa apertura deve essere accompagnata da un adeguato livello di sicurezza stradale. Le autorità dovranno garantire che le condizioni delle strade siano ottimali e che la segnaletica sia chiara e visibile. Saranno necessari anche programmi di educazione alla sicurezza stradale, per preparare i nuovi conducenti alle sfide delle autostrade e per promuovere comportamenti di guida responsabili. Infine, questa riforma potrebbe stimolare l’industria motociclistica italiana, incoraggiando la produzione e l’innovazione nel settore dei veicoli leggeri. Le case produttrici potrebbero essere spinte a sviluppare nuovi modelli di moto e scooter più efficienti e adatti alle nuove normative, offrendo ai consumatori una gamma più ampia di opzioni tra cui scegliere.

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