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Mornati assume la guida dei Comitati olimpici europei: cosa cambia per lo sport in Europa - ©ANSA Photo
Carlo Mornati è stato recentemente eletto segretario generale dei Comitati olimpici europei (EOC) durante un’assemblea tenutasi a Francoforte. Questa nomina rappresenta un’importante svolta nella governance dello sport europeo, visto che Mornati subentra a Raffaele Pagnozzi, il quale ha ricoperto l’incarico per ben 19 anni, contribuendo in modo significativo allo sviluppo dello sport a livello continentale.
Mornati, 52 anni, è un ex canottiere di alto livello, noto per aver conquistato la medaglia d’argento alle Olimpiadi di Sydney nel 2000. Questo traguardo ha segnato la sua carriera sportiva, rappresentando un momento di orgoglio per l’Italia. La sua esperienza come atleta e il suo attuale ruolo di segretario generale del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) lo rendono altamente qualificato per affrontare le sfide e le opportunità che si presentano ai Comitati olimpici europei.
Rinnovamento e modernizzazione nello sport europeo
L’assemblea di Francoforte ha discusso temi cruciali per il futuro dello sport in Europa, tra cui:
- Promozione della sostenibilità negli eventi sportivi.
- Inclusione e diversità.
- Supporto ai giovani atleti.
Mornati ha già manifestato la sua intenzione di collaborare con i comitati nazionali per affrontare queste questioni e promuovere un cambiamento positivo nel panorama sportivo europeo.
Durante il suo intervento post-elezione, ha sottolineato l’importanza di unire le forze tra i vari comitati nazionali per affrontare le sfide comuni, come la gestione degli eventi post-pandemia e la preparazione per i prossimi Giochi Olimpici e Paralimpici. Ha anche evidenziato la necessità di investire nelle infrastrutture sportive e nella formazione degli allenatori, affinché gli atleti europei possano competere ai massimi livelli.
Innovazione e inclusione sociale
Un aspetto fondamentale del programma di Mornati è il focus sulla digitalizzazione e sull’innovazione tecnologica nello sport. Ha accennato all’importanza di utilizzare le nuove tecnologie per migliorare l’esperienza di spettatori e atleti, rendendo gli eventi sportivi più accessibili a un pubblico globale. L’adozione di piattaforme digitali per la promozione e la trasmissione degli eventi sportivi è una priorità che intende perseguire nel suo mandato.
Inoltre, Mornati si è impegnato a garantire che lo sport rimanga un veicolo di inclusione e integrazione sociale. La sua esperienza nel CONI, dove ha già promosso iniziative per coinvolgere diversi gruppi sociali, sarà un valore aggiunto in questo contesto. Sotto la sua guida, i Comitati olimpici europei potrebbero intensificare gli sforzi per promuovere lo sport come mezzo per abbattere le barriere culturali e sociali, incoraggiando la partecipazione di donne, giovani e persone con disabilità.
Un’eredità da costruire
La transizione da Raffaele Pagnozzi a Carlo Mornati non è solo un cambio di leadership, ma rappresenta un’opportunità per riflettere sull’evoluzione dello sport in Europa. Pagnozzi ha lasciato un’eredità significativa, contribuendo a rafforzare la presenza e l’influenza dei Comitati olimpici europei a livello globale. Mornati avrà il compito di costruire su questa eredità, continuando a promuovere una visione condivisa dello sport in Europa.
Con la preparazione per le prossime Olimpiadi di Parigi 2024 come priorità fondamentale, Mornati dovrà coordinare gli sforzi per garantire che gli atleti europei siano pronti a competere al massimo livello. La sua nomina è stata accolta con entusiasmo dai membri dell’assemblea e dai delegati dei vari comitati nazionali, molti dei quali hanno espresso fiducia nelle sue capacità di leadership.
In un’epoca in cui lo sport è più di un semplice intrattenimento, ma un vero e proprio strumento di cambiamento sociale, Mornati ha l’occasione di lasciare un segno duraturo nel panorama sportivo europeo. La sua visione e il suo impegno per promuovere valori positivi attraverso lo sport potrebbero fare la differenza, non solo per gli atleti, ma anche per le comunità e le società europee nel loro complesso.