Monza: Nesta, diamoci una mossa, ci serve una vittoria

Monzas head coach Alessandro Nesta in action during the Italian Serie A soccer match SSC Napoli vs AC Monza at ' Diego Armando Maradona' stadium in Naples, Italy, 29 September 2023 ANSA / CESARE ABBATE

Titolo: Monza: Nesta, diamoci una mossa, ci serve una vittoria

Il Monza in cerca di una svolta

Il Monza, sotto la guida tecnica di Alessandro Nesta, sta affrontando un periodo di sfide e trasformazioni. Dopo l’ultima partita contro il Napoli, un incontro che ha messo in luce sia le potenzialità che i limiti della squadra, è evidente che il Monza necessita di una svolta per migliorare il proprio percorso in campionato.

Nel corso del primo tempo della partita contro il Napoli, il Monza ha mostrato una certa tenacia, ma ha subito due gol che hanno cambiato l’inerzia del match. “Siamo partiti bene, ma poi abbiamo lasciato il primo tempo al Napoli subendo due gol,” ha commentato Nesta nel post-partita. Questa dichiarazione sottolinea una delle problematiche principali del Monza: la difficoltà nel mantenere una consistenza difensiva contro squadre che esercitano una forte pressione.

Ripresa e mancanza di incisività

Nonostante una ripresa più positiva, in cui il Monza ha mostrato segni di recupero, il Napoli ha difeso con efficacia, chiudendo gli spazi e negando al Monza le opportunità di concretizzare in gol le proprie manovre offensive. “Nella ripresa abbiamo fatto meglio, ma ci è mancato il tiro vincente,” ha aggiunto Nesta, evidenziando la mancanza di incisività nell’ultimo tocco.

Gestione delle sostituzioni e strategie future

Un punto critico per Nesta è la gestione delle sostituzioni, particolarmente complessa in questo periodo data la presenza di molti giovani della Primavera in panchina. “Ho fatto cambi solo nel finale perché in questo momento avevo diversi Primavera in panchina e la squadra nella ripresa teneva possesso palla, non volevo muoverli i giocatori in campo,” ha spiegato l’allenatore. Questo dettaglio non solo riflette le sfide nella gestione delle risorse umane, ma anche il desiderio di mantenere una certa stabilità durante il gioco.

Il Monza deve ora concentrarsi su come migliorare la finalizzazione delle azioni offensive. Nesta ha sottolineato la necessità di semplicità e di trovare gli spazi adeguati per servire giocatori come Djuric, che potrebbero essere decisivi nel concretizzare le opportunità in gol.

La necessità urgente di vincere

La classifica attuale non è dalla parte del Monza, e Nesta è consapevole delle sfide che il calendario ha riservato alla sua squadra. “La classifica la conosciamo bene, siamo partiti con un calendario difficile,” ha riconosciuto l’allenatore, sottolineando però l’urgente necessità di guadagnare punti. “Ora dobbiamo fare punti, bisogna darci una mossa per la prima vittoria, siamo una delle poche a non aver ancora vinto,” ha concluso, marcando l’importanza di trasformare le prestazioni in risultati tangibili.

In questo contesto, il Monza si trova davanti a una sfida significativa: trasformare le potenzialità in reali successi e iniziare a scalare la classifica. Con Nesta al timone, c’è una chiara consapevolezza delle aree che necessitano di miglioramento e un forte desiderio di guidare la squadra verso la sua prima vittoria stagionale. Per i tifosi e i giocatori, è il momento di unire le forze, supportare la squadra e sperare che la strategia e le modifiche apportate possano portare ai risultati desiderati.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Lavorare alla Gazzetta dello Sport è stato come entrare in un paese delle meraviglie sportive. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,