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Categories: Calcio

Misteriosa morte di un ex calciatore Cagliari: cosa rivelerà l’autopsia?

Ex calciatore Cagliari trovato morto in hotel, foto del collaboratore Manuel Scordo

La tragica morte di Andrea Capone

La tragica morte di Andrea Capone, ex centrocampista del Cagliari Calcio, ha scosso non solo il mondo dello sport ma anche la comunità di Cagliari. Il 43enne è stato trovato senza vita nella mattina di domenica in una lussuosa suite dell’hotel Palazzo Tirso, situato nel cuore della città. L’autopsia, durata oltre tre ore, non ha rivelato segni di violenza sul corpo dell’ex calciatore, orientando gli inquirenti verso l’ipotesi di un tragico incidente.

Risultati dell’autopsia

La dottoressa dell’equipe di Roberto Demontis che ha eseguito l’esame autoptico ha confermato l’assenza di ferite violente, lasciando aperte due possibilità: un improvviso malore o una caduta accidentale dalle ripide scale che collegano i due livelli della suite. In attesa degli esiti degli esami tossicologici e istologici, che saranno disponibili solo tra diverse settimane, resta difficile delineare con certezza le cause precise del decesso.

Le ultime ore di Capone

Andrea Capone aveva trascorso la serata precedente celebrando il battesimo del figlio di un amico. La festa si era svolta in un noto locale nella zona della marina di Su Siccu, dove Capone e altri invitati avevano prolungato i festeggiamenti. Al termine della serata, non trovando le chiavi di casa, gli fu offerta la possibilità di pernottare nella suite di Palazzo Tirso.

Secondo le ricostruzioni degli agenti della squadra volante e della squadra mobile, che hanno esaminato anche i filmati di sicurezza dell’albergo, gli amici di Capone lo avrebbero accompagnato in camera, per poi lasciare l’hotel. L’ipotesi più accreditata è che, durante la notte, l’ex calciatore possa aver avuto un malore o la necessità di spostarsi tra i due piani della suite, precipitando fatalmente dalle scale. Il suo corpo è stato ritrovato solo la mattina seguente, intorno alle 11, dal personale dell’hotel.

Impatto e riflessioni

La notizia della sua morte ha rapidamente fatto il giro dei media e delle comunità sportive, suscitando una profonda commozione. Andrea Capone, nel corso della sua carriera, aveva vestito la maglia del Cagliari con passione e dedizione, diventando un volto noto e apprezzato nel panorama calcistico italiano.

La sua scomparsa solleva anche questioni importanti riguardo la sicurezza negli alloggi temporanei come gli hotel. L’incidente pone l’accento sulla necessità di garantire norme di sicurezza adeguate, in particolare per le strutture che presentano peculiarità architettoniche complesse come scale ripide o dislivelli significativi.

Mentre la comunità di Cagliari e il mondo del calcio piangono la perdita di un loro eroe, resta l’attesa e la speranza che gli esami in corso possano offrire risposte chiare e definitive sulle circostanze che hanno portato a questo tragico evento. La perdita di Andrea Capone è un triste promemoria della fragilità della vita e dell’imprevedibilità degli eventi, anche in contesti di apparente festa e serenità.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Lavorare alla Gazzetta dello Sport è stato come entrare in un paese delle meraviglie sportive. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,