Tadej Pogacar in cerca del primo acuto nella città della musica italiana. L’UAE Team Emirates è stata la prima squadra a ufficializzare i partecipanti alla prossima Milano – Sanremo. La classicissima, in programma il prossimo 16 marzo, è la prima Monumento della stagione e il corridore sloveno ha intenzione di continuare a stupire dopo l’impresa delle Strade Bianche.
Il tabù: mai sul podio della Milano – Sanremo
Tadej Pogacar è reduce dalla straordinaria fuga di 80 chilometri che lo ha portato all’arrivo in solitaria sul traguardo di Piazza del Campo. Uno spettacolo ancora negli occhi degli appassionati che sperano di rivedere qualcosa di simile nella Classicissima. Corsa che, curiosamente, non ha mai sorriso allo sloveno, ai piedi del podio nella scorsa edizione e addirittura quinto nel 2022. Ad accompagnarlo, un team composto da capitani: Tim Wellens, Marc Hirschi, Brandon McNulty, Domen Novak e gli azzurri Alessandro Covi e Diego Ulissi. Tutti ciclisti che potrebbero serenamente aspirare a un ruolo di punta ma che si metteranno al servizio del fuoriclasse a caccia del quarto Monumento della carriera dopo dopo aver vinto il Giro delle Fiandre nel 2023, la Liegi-Bastogne-Liegi nel 2021 e il Giro di Lombardia nel 2021, 2022 e 2023.
Pogacar: “Conosco bene le ultime salite, voglio vincere”
La Milano – Sanremo è storicamente una delle gare più complicate da interpretare. Una fuga da lontanissimo è idea affascinante quanto rischiosa, considerando la folta concorrenza e la salita del Poggio che potrebbe fungere da trampolino ma anche da tagliola. Pogacar ha comunque idee chiare, consapevole anche di uno straordinario stato di forma già messo in mostra nella prima uscita sulle Strade Bianche. “Non avrei mai potuto chiedere un inizio di stagione migliore di quello che avuto sinora. Anche il resto della squadra sta gareggiando bene e ottenendo buoni risultati, quindi l’idea è di mantenere questo stato di forma anche per i prossimi impegni.
A livello personale, sono sempre emozionato prima della Milano – Sanremo, in primis perché il traguardo non è lontano dal Principato di Monaco, dove vivo, e poi perché è un percorso a me molto noto: conosco molto bene la parte finale della gara e le ultime salite, dove può succedere davvero di tutto. La storia ci insegna che questa è una delle gare più difficili da vincere, l’epilogo si presta a ogni possibilità ma sono abbastanza sicuro che il team avrà in mente un piano che ci permetterà di trovarci nella migliore posizione possibile. È una gara che voglio vincere”. Dichiarazioni che hanno il retrogusto della minaccia.