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Milano e Torino si sfidano per il futuro delle Finals

Con l’annuncio del ministro Giorgetti riguardo l’estensione delle garanzie finanziarie, l’Italia si prepara a mantenere un evento di grande prestigio nel panorama sportivo internazionale: le ATP Finals di tennis. A partire dal 2026, il torneo avrà come protagoniste due città simbolo del nostro Paese: Torino e Milano. Ma quale sarà la città che ospiterà il torneo più ambito? La risposta si configura come un vero e proprio derby tra le due metropoli, ognuna con i propri punti di forza e ambizioni.

Torino: Un Partner Affidabile

Il contratto attuale garantisce a Torino l’organizzazione dell’edizione del 2024, ma la città non si accontenta e punta a prolungare la propria ospitalità fino al 2030. Torino ha già dimostrato di essere un partner affidabile per l’ATP, grazie a un’organizzazione impeccabile e a un’atmosfera entusiasta che ha caratterizzato le ultime edizioni. L’effetto Sinner ha galvanizzato i tifosi, portando nuova linfa al tennis torinese. Tuttavia, per mantenere questo prestigioso torneo, la città necessita di un aumento significativo dei fondi e delle sponsorizzazioni.

  1. Angelo Binaghi, presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel (FITP), sta già lavorando a un’offerta economica migliorata rispetto ai 17,5 milioni di dollari annui del contratto precedente, portando la cifra a circa 25 milioni.
  2. Il budget complessivo per l’organizzazione del torneo, che nel 2024 si attesta attorno ai 57 milioni di euro, dovrà necessariamente aumentare.

Milano: Un Potenziale Enorme

Milano, dal canto suo, ha un potenziale enorme. Con l’imminente completamento del nuovo palazzetto di Santa Giulia, che ospiterà 16.000 spettatori, la città potrebbe garantire un aumento significativo di capacità rispetto all’Inalpi Arena di Torino. Questa nuova struttura, progettata per essere versatile e adattabile, consentirebbe di generare ricavi superiori grazie a:

  • Un maggior numero di biglietti venduti
  • Opportunità di hospitality potenziate

Il vantaggio economico di Milano non si ferma qui. La città è già un centro di riferimento internazionale per la moda, il design e gli affari, rendendola un palcoscenico ideale per eventi di grande richiamo come le ATP Finals. Inoltre, la presenza dei Giochi Olimpici invernali del 2026 potrebbe amplificare ulteriormente l’appeal di Milano, creando sinergie che potrebbero tradursi in un incremento di spettatori e sponsor.

Le Sfide di Milano e Torino

Tuttavia, il passato recente di Milano non è privo di ombre. La revoca dell’assegnazione della finale di Champions League da parte dell’UEFA ha messo in discussione la credibilità della città come sede per eventi di rilevanza mondiale. Milano dovrà dimostrare di essere pronta ad accogliere un evento così prestigioso, garantendo che i lavori per il nuovo venue siano completati nei tempi previsti e che la connettività sia all’altezza delle aspettative.

Torino, nonostante i suoi vantaggi, deve affrontare delle sfide. La capienza della sua arena è un limite evidente, e la città ha già raggiunto il massimo potenziale in termini di ricavi legati alla vendita dei biglietti. L’Inalpi Arena, pur avendo ospitato eventi di successo, rischia di diventare troppo piccola per le esigenze future. La FITP ha già avviato studi di fattibilità per aumentare la capacità della struttura, ma i tempi di realizzazione potrebbero non essere sufficienti per attrarre l’ATP.

Coinvolgimento della Comunità

Il coinvolgimento della comunità locale è un altro aspetto cruciale. Torino ha dimostrato di saper creare un’atmosfera di festa attorno al torneo, con eventi collaterali che coinvolgono tutta la città, dalle degustazioni alle visite guidate. Milano dovrà replicare questo modello, trasformando le Finals in un evento che travalica i confini del palazzetto, coinvolgendo la cittadinanza in un’esperienza collettiva.

In questo contesto, il derby tra Milano e Torino si configura come una battaglia non solo di fan e città, ma di visioni per il futuro del tennis in Italia. Le due metropoli devono affrontare sfide significative, ma anche opportunità uniche. La strada è segnata, ma chi avrà la determinazione e le risorse per conquistare le Finals del futuro? Solo il tempo lo dirà, e la competizione tra queste due icone italiane promette di essere avvincente.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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