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Milano-Cortina: il modello vincente di Malagò che conquista il mondo

Il mondo dello sport si prepara a un evento straordinario: i Giochi Olimpici Invernali del 2026, che si svolgeranno tra Milano e Cortina d’Ampezzo. In un recente incontro con la Stampa Estera a Roma, Giovanni Malagò, presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) e della Fondazione Milano-Cortina, ha condiviso la visione che guida questa edizione dei Giochi, sottolineando l’importanza di un approccio integrato che coinvolge il territorio e la comunità.

un modello vincente per l’olimpiade

Malagò ha definito l’Olimpiade del 2026 come un “modello vincente”, frutto di una strategia innovativa che si distacca dalle tradizionali pratiche organizzative. “Sarà un’olimpiade diversa, dei territori”, ha dichiarato, evidenziando che i Giochi non si limiteranno a Milano e Cortina, ma si estenderanno su un’area di 22.000 km quadrati. Questo approccio territoriale è stato fondamentale non solo per affrontare le limitazioni di budget, ma ha anche conferito una credibilità internazionale che non era scontata.

L’innovazione nella pianificazione dei Giochi ha suscitato entusiasmo. La scelta di coinvolgere diverse località, unite dalla passione per lo sport e dal desiderio di valorizzare il patrimonio culturale e naturale delle Alpi, ha reso Milano-Cortina un esempio da seguire. Malagò ha sottolineato che, dopo la presentazione del masterplan italiano, altri paesi stanno già considerando questo modello come un possibile esempio da replicare. La Francia, che ospiterà i Giochi Olimpici Estivi nel 2024, ha già adottato alcune delle strategie delineate nel nostro progetto.

sostenibilità e innovazione

Uno dei punti chiave di questo evento sarà la sostenibilità, un tema sempre più rilevante in un’epoca caratterizzata dal cambiamento climatico. I Giochi di Milano-Cortina intendono dimostrare che è possibile organizzare eventi di grande portata senza compromettere l’ambiente. Ecco alcune delle strategie adottate:

  1. Utilizzo di infrastrutture già esistenti.
  2. Promozione di pratiche ecologiche.
  3. Creazione di un modello sostenibile che possa ispirare le generazioni future.

Malagò ha evidenziato come questa attenzione alla sostenibilità rappresenti non solo una responsabilità, ma anche un’opportunità per ispirare le generazioni future.

La scelta delle località, come Cortina e le valli circostanti, non è casuale. Questi luoghi sono celebri per la loro bellezza naturale e vantano una lunga tradizione di ospitalità e organizzazione di eventi sportivi, come i Campionati Mondiali di Sci Alpino e le competizioni di snowboard.

partecipazione della comunità e sviluppo economico

L’idea di un’Olimpiade che abbracci un territorio così vasto potrebbe fungere da catalizzatore per lo sviluppo economico delle aree coinvolte. Malagò ha sottolineato che l’evento sportivo potrà portare benefici a lungo termine, non solo in termini di turismo, ma anche di infrastrutture e servizi. Questa visione di sviluppo sostenibile è in linea con le politiche europee attuali, che mirano a una crescita inclusiva e a un’economia a basse emissioni di carbonio.

Un altro aspetto chiave della strategia di Milano-Cortina è la partecipazione attiva della comunità. Gli organizzatori stanno lavorando per garantire che i cittadini siano coinvolti in ogni fase del processo, dall’organizzazione degli eventi alla gestione delle strutture. Questo approccio favorisce un senso di appartenenza e orgoglio locale, contribuendo a creare un’atmosfera festosa e accogliente durante i Giochi.

La preparazione per i Giochi del 2026 è già in corso, con un fitto calendario di eventi e attività promozionali che coinvolgeranno diverse città italiane. L’attenzione sarà rivolta anche alla valorizzazione delle tradizioni locali attraverso eventi collaterali che celebrano la cultura e la gastronomia delle regioni alpine.

In conclusione, Milano-Cortina non si propone solo come un evento sportivo, ma come un’opportunità per ripensare il modo in cui organizziamo e viviamo le Olimpiadi. Grazie alla visione di Malagò e al supporto delle istituzioni e della comunità, i Giochi Invernali del 2026 potrebbero segnare un punto di svolta nella storia delle Olimpiadi, ponendo l’accento su sostenibilità, innovazione e partecipazione attiva. Un modello che potrebbe essere replicato anche nelle future edizioni estive, cambiando il volto dello sport olimpico.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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