Il palazzetto del Forum di Assago ha vissuto una serata intensa, non solo per l’importante vittoria dell’EA7 Milano contro il Maccabi Tel Aviv, ma anche per le forti manifestazioni di protesta civile che hanno accompagnato l’evento. La partita di Eurolega, terminata con un punteggio di 98-86 in favore dei milanesi, è stata caratterizzata da una cornice di tensione e comunicazione politica, che ha scosso il mondo dello sport.
La protesta degli ultras
La curva dell’Olimpia ha voluto far sentire la propria voce, protestando contro il divieto di esporre striscioni con la scritta “stop the war”. Questo divieto ha portato a un’entrata ritardata degli ultras nel palazzetto, che sono riusciti a entrare solo nel secondo quarto. Una volta all’interno, hanno manifestato il loro dissenso spruzzando vernice rossa per terra, un gesto simbolico per rappresentare le macchie di sangue delle vittime palestinesi. Inoltre, il gruppo ‘Gaza Freestyle’ ha distribuito volantini rossi con la scritta “Red Card to Israel”, un chiaro messaggio di protesta contro le azioni del governo israeliano.
La prestazione dell’EA7 Milano
Sul campo, la squadra di coach Ettore Messina ha dimostrato grande determinazione, conquistando la seconda vittoria consecutiva in Eurolega. Con questo successo, l’EA7 Milano si avvicina alla zona playoff, agganciando la Stella Rossa al decimo posto della classifica con un record di 5-6. La partita ha visto la presenza di un nuovo acquisto, il centro Gillespie, che ha assistito alla gara dalla tribuna, mentre i suoi compagni di squadra hanno dato vita a una prestazione collettiva di alto livello.
I momenti chiave della partita sono stati determinanti per il risultato finale. Ecco alcuni aspetti salienti:
- Vantaggio massimo: L’Olimpia ha raggiunto il massimo vantaggio di 14 punti, portandosi sul 70-56.
- Gioco corale: Ben sei giocatori sono andati in doppia cifra, dimostrando la forza del collettivo.
- Protagonisti: Mirotic ha chiuso la partita con 20 punti e 8 rimbalzi, mentre LeDay ha segnato 22 punti e 7 rimbalzi.
Questi due giocatori, insieme a Dimitrijevic, Mannion e Causeur, hanno dimostrato la loro importanza nel sistema di gioco di Messina, contribuendo a una vittoria che consolida l’autostima della squadra.
La risposta del Maccabi Tel Aviv
Il Maccabi Tel Aviv, dal canto suo, ha cercato di rispondere con le sue stelle, ma non è riuscito a trovare la continuità necessaria per impensierire gli avversari. La squadra israeliana ha mostrato buone individualità, ma la solidità difensiva dell’EA7 ha fatto la differenza. I milanesi hanno messo in campo una difesa aggressiva e un attacco fluido, riuscendo così a controllare il ritmo della partita e a mantenere il vantaggio fino al fischio finale.
L’atmosfera all’interno del Forum di Assago è stata carica di emozioni, non solo per il risultato sportivo ma anche per il messaggio di protesta che si è levato forte e chiaro. La fusione tra sport e politica ha riacceso il dibattito su questioni di rilevanza internazionale, dimostrando come il basket possa fungere da palcoscenico per esprimere opinioni e sensibilità su tematiche importanti.
La presenza di militanti e ultras ha creato un contrasto interessante tra il contesto sportivo e quello politico. La partita è diventata così un momento di riflessione e discussione, oltre a rappresentare un’importante tappa nel percorso dell’EA7 Milano verso la lotta per un posto nei playoff di Eurolega. Con questo spirito, i tifosi e i giocatori possono continuare a sognare in grande, mentre il campionato si avvicina a momenti decisivi.
Il futuro dell’EA7 Milano in Eurolega appare promettente, e la squadra sembra aver trovato un buon ritmo. Con l’approssimarsi delle prossime gare, i tifosi possono sperare in una continuità di risultati che possa portare la squadra a giocarsi le sue chance nelle fasi finali del torneo. In un contesto di sport, intrattenimento e attivismo, il basket si conferma un potente strumento di comunicazione e un palcoscenico per eventi che vanno ben oltre il semplice gioco.