Una storia gloriosa piena di vittorie, ma non solo: ecco tutte le maggiori delusioni vissute dalla sponda rossonera di Milano
Il Milan è a un passo dall’essere eliminato da questa edizione della UEFA Champions League. L’1-3 maturato ieri sera a San Siro contro il Borussia Dortmund condanna la squadra rossonera a non essere più padrona del proprio destino: non basterebbe, infatti, una vittoria fuori casa contro il Newcastle (in programma il 13 dicembre prossimo) al Diavolo per rimanere nella competizione europea più importante. Le sorti della squadra di Pioli, infatti, sono legate alla sfida tra la compagine parigina del Paris Saint Germain e proprio i tedeschi del Borussia Dortmund, i quali sono matematicamente certi del primo posto nel girone. Dopo la semifinale dello scorso anno si tratterebbe, quindi, di una delusione più che cocente, ma non sarebbe di certo la prima nella storia più o meno recente del Milan. Vediamo quali sono state le altre degne di nota.
Il Milan è una squadra che nella sua storia ha conosciuto momenti di gloria assoluta che hanno contribuito a incrementare il loro ricchissimo palmarès: 19 campionati italiani (che la rendono la seconda squadra con più vittorie in Serie A, a pari merito con i cugini dell’Inter e dietro solo alla Juve), 5 Coppe Italia, 7 Supercoppe italiane, 7 Champions League (record italiano), 2 Coppa delle Coppe (record italiano), 5 Supercoppe UEFA (record assoluto condiviso con Real Madrid e Barcellona), 3 Coppe Intercontinentali (record assoluto condiviso con Real Madrid, Penarol, Club Nacional e Boca Juniors) e 1 Coppa del mondo per club (record italiano condiviso con l’Inter).
Però, la squadra rossonera ha anche conosciuto cocenti disfatte e momenti decisamente tristi che hanno macchiato la sua gloriosa storia. Vediamo alcuni di questi episodi.
Liverpool-Milan 3-3 (2005). Come prima non possiamo non inserire la disfatta più catastrofica della storia del Milan. Questa finale di Champions League del 2005 è stata una delle più memorabili, con poche partite che possano essere considerate più incredibili e “pazze”. L’inizio del Milan a Istanbul è stato da sogno, con Paolo Maldini che ha portato i rossoneri in vantaggio dopo solo un minuto. Successivamente, una doppietta fulminea di Hernan Crespo poco prima dell’intervallo ha ampliato il vantaggio a tre gol al duplice fischio. Invece di gettare la spugna, scoraggiati dal risultato, i giocatori del club inglese hanno trovato nuova linfa grazie a Rafa Benitez e Steven Gerrard. Incredibilmente, con tre gol in soli sei minuti nel secondo tempo, i Reds hanno pareggiato, portando la gara ai supplementari. La finale è stata poi vinta dal Liverpool ai calci di rigore, completando così una rimonta epica che è oggi ricordata come il “Miracolo di Istanbul”. Un incubo ancora oggi vivido per ogni tifoso rossonero.
Benevento-Milan 2-2 e Milan-Benevento 0-1 (stagione 2017/18). Il Benevento: un vero e proprio incubo per i tifosi milanisti. È vero, la prima non è una sconfitta ma è comunque degna di nota. Il 3 dicembre 2017, Il Milan, alla prima di Gattuso, affronta il Benevento fermo a zero punti dopo ben 14 giornate. Avanti fino al 95esimo minuto, i rossoneri incassano un clamoroso pareggio all’ultimo secondo dal portiere Brignoli, salito nell’aria avversaria per l’ultimo disperato tentativo che si trasforma nel primo storico punto del Benevento in Serie A. La partita di ritorno va forse peggio: Il Milan viene sconfitto per 1 a 0 a San Siro nonostante il Club campano fosse ormai matematicamente retrocesso. Gattuso chiude la stagione al sesto posto.
Milan-Juventus 1-6 (1997). Ci troviamo nella seconda fase dell’era di Sacchi al Milan, meno memorabile e meno fortunata, con una durata di poco più di mezza stagione. Il 6 aprile 1997, nonostante la partita si svolgesse a San Siro, i Rossoneri subiscono una severa sconfitta contro i rivali della Juventus, guidata in quella stagione da Marcello Lippi. Vladimir Jugović (doppietta), Zinedine Zidane su rigore, Christian Vieri (doppietta) e Nicola Amoruso sono i protagonisti del trionfo bianconero. Nonostante il notevole gol al volo di Marco Simone, il Milan subisce una sconfitta per 0-5. La Juventus conquisterà lo scudetto, mentre la squadra di Sacchi concluderà il campionato all’undicesimo posto.
Roma-Milan 5-0 (1998). La fine degli anni ’90 non è stata favorevole ai tifosi. A meno di un anno dalla debacle contro la Juventus, il Milan si trova di nuovo in una situazione difficile: sconfitto 5-0 dalla Roma all’Olimpico. Sulla panchina c’era Capello, anche lui alla sua seconda gestione milanista, e anch’egli, come Sacchi, non riesce a replicare i successi del passato. La partita è praticamente decisa nel primo tempo con le reti di Vincent Candela, Luigi Di Biagio (doppietta, il primo su rigore) e Paulo Sergio. Nel finale, Marco Delvecchio completa il risultato. I rossoneri chiudono il campionato al decimo posto.
Deportivo la Coruna-Milan 4-0 (2004). Siamo nel 2004, il Milan di quel periodo non può essere paragonato a nessuna delle squadre degli ultimi anni. Sulla panchina c’era Ancelotti, reduce dal glorioso trionfo in Champions contro la Juve l’anno precedente. Nella partita contro il Deportivo giocavano, tra gli altri, Maldini, Pirlo, Kakà e Shevchenko. Difficile spiegare il 4-0 subito in Spagna che ha eliminato i rossoneri dalla Champions ai quarti di finale. L’unica magra consolazione per i milanisti di oggi è sapere che è successo anche ai migliori di ricevere batoste del genere.
Milan-Inter 0-4 (2009). Il 29 agosto 2009 il Milan, alla sua prima stagione senza Carlo Ancelotti in panchina, è affidato al brasiliano Leonardo, che ha abbandonato il suo ruolo dirigenziale per mettersi alla prova come tecnico, spinto dall’allora amministratore delegato rossonero, Adriano Galliani. Il primo, vero banco di prova di quell’anno è il derby contro l’Inter: i nerazzurri di José Mourinho, però, si rivelano di un altro pianeta e superano nettamente i milanisti. Marco Storari è costretto ad inchinarsi tre volte già nella prima frazione di gioco, quando vanno a segno Thiago Motta, Diego Milito dagli undici metri e Maicon. A metà ripresa, quarta rete dell’Inter con Dejan Stanković.
Atalanta-Milan 5-0 (2019). Una sconfitta che ha portato alla rinascita, la quale è culminata nella vittoria dello Scudetto nella stagione 2020/21, ma che in quel momento sembrava dove essere la pietra tombale sulla storia recente del Diavolo. Alla guida del Milan da soli due mesi, durante i quali ha raccolto ben poche soddisfazioni, Stefano Pioli affronta la trasferta contro l’Atalanta del 22 dicembre 2019 con la speranza di chiudere bene l’anno e regalare un Natale sereno ai tifosi. Speranze che si rivelano tremendamente illusorie perché sul campo accade l’incredibile: la Dea di Gasperini domina la gara con facilità irrisoria, vince 5-0 e infligge al Diavolo una delle sconfitte più pesanti della sua storia. Per il Milan la mazzata è tremenda e sia per Pioli (non in discussione) che per la dirigenza è il momento di prendere atto del fallimento di un progetto tecnico. Di lì a pochi giorni la squadra cambia pelle: dal mercato di riparazione arrivano Ibrahimovic, Kjaer e Saelemaekers, mentre Rebic (fino a quel momento oggetto misterioso) trova sempre più spazio e si impone a suon di gol. Lasciano Milanello, tra gli altri, sia Suso che Piatek, ovvero due terzi dell’attacco titolare fino a quel momento. Una rivoluzione tutt’altro che silenziosa ma inevitabile, e che darà i frutti sperati.
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