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Milan ko in Champions League: Feyenoord trionfa e dedica la vittoria a Maignan

Il Milan ha affrontato una dura battuta d’arresto nella sua campagna in Champions League, perdendo 1-0 nella partita di andata dei playoff contro il Feyenoord. Questa sconfitta, avvenuta al De Kuip di Rotterdam, è stata meritata per la squadra olandese, che ha dimostrato solidità e intraprendenza. Nonostante l’impiego di quattro attaccanti di spicco – Leao, Joao Felix, Gimenez e Pulisic – fin dall’inizio, i rossoneri non sono riusciti a brillare, deludendo per l’approccio e l’atteggiamento mostrato in campo. Queste erano esattamente le caratteristiche su cui l’allenatore del Feyenoord, Sergio Conceiçao, aveva messo in guardia i suoi giocatori prima del match.

La partenza difficile del Milan

L’incontro è iniziato in modo drammatico per il Milan, che è andato subito sotto dopo soli 3 minuti. Dopo un’occasione sprecata da Reijnders, il Feyenoord ha sfruttato una ripartenza fulminea, culminata con un tiro rasoterra dalla distanza di Paixao. Qui, Mike Maignan, il portiere rossonero, ha commesso un errore clamoroso facendosi sorprendere sul primo palo. Sebbene le condizioni del campo, reso scivoloso dalla pioggia incessante, possano aver influito sulla sua prestazione, i tifosi del Milan si aspettano sempre una maggiore solidità da un portiere della sua esperienza.

Le difficoltà del Milan

Dopo il gol, il Milan ha faticato a trovare il ritmo. Durante la prima metà del primo tempo, i rossoneri hanno subito l’entusiasmo e la pressione del Feyenoord, che ha messo in difficoltà la difesa milanista. Conceiçao, dalla panchina, si lamentava del fatto che i suoi giocatori non riuscivano a vincere un contrasto e le incomprensioni in attacco si moltiplicavano. Leao, in particolare, ha avuto difficoltà a entrare nel vivo del match, forse a causa di un problema alla caviglia, che lo ha costretto a prendere un antidolorifico a metà primo tempo. Un momento di tensione si è avuto quando Leao è caduto in area, ma l’arbitro ha giustamente deciso che non c’erano gli estremi per un calcio di rigore.

Con il passare dei minuti, il Feyenoord ha continuato a mettere in difficoltà il Milan, con Paixao che si è rivelato una spina nel fianco per la difesa rossonera. Prima della fine del primo tempo, il brasiliano ha sfiorato il raddoppio, colpendo la traversa con un tiro da fuori area. Al 40′, il Milan ha avuto una clamorosa occasione per pareggiare, ma Leao è stato fermato da un recupero prodigioso di Read, che ha negato il gol ai rossoneri.

Le speranze per il ritorno

La sensazione generale era che il Feyenoord avesse un passo e una capacità atletica superiore, oltre a un carisma che sembrava mancare al Milan. Paradossalmente, nonostante l’abbondanza di talenti in attacco, la squadra di Stefano Pioli ha faticato a costruire occasioni concrete. Nella ripresa, l’allenatore ha mantenuto gli stessi undici iniziali, nella speranza che le parole di incitamento nello spogliatoio potessero dare una scossa ai suoi. Tuttavia, il copione del match non è cambiato, e i rossoneri hanno continuato a essere in difficoltà.

Con il passare dei minuti, Conceiçao ha deciso di sostituire Pulisic con Chukwueze, ma la situazione è rimasta invariata. Paixao ha continuato a essere il protagonista del match, costringendo la difesa milanista a rimanere costantemente in allerta. Joao Felix e Gimenez, due dei talenti più attesi, non hanno brillato, con il portoghese che ha faticato a trovare la sua posizione e il messicano che sembrava risentire dell’atmosfera del De Kuip.

Quando Gimenez ha lasciato il campo per far spazio ad Abraham, ha ricevuto un caloroso applauso dai tifosi del Feyenoord, un gesto che testimonia il legame affettivo tra il calciatore e il club olandese. Anche l’ingresso di Camarda, insieme ad Abraham, non ha portato il cambiamento tanto sperato. L’ultima vera occasione per il Milan è arrivata solo a due minuti dalla fine, con un tiro insidioso di Joao Felix, che però non ha impensierito il portiere avversario.

La strada per il Milan si preannuncia lunga e tortuosa. Con il ritorno a San Siro previsto per martedì prossimo, i rossoneri dovranno affrontare una vera e propria gara di verità, in cui avranno bisogno di un solo risultato per poter sperare di accedere agli ottavi di finale della Champions League. La pressione è alta e il tempo stringe, ma i tifosi continuano a sostenere la squadra nella speranza di un pronto riscatto.

Stefano Cerulli

Stefano è un appassionato di sport e redattore sportivo con una carriera che riflette il suo profondo amore per il calcio e l'atletica. Nato a Milano nel 1985, ha nutrito fin da giovane una passione innata per lo sport, alimentata dalle domeniche passate sugli spalti dello stadio San Siro e dalle interminabili ore di allenamento sulle piste d'atletica locali. Dopo aver conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi di Milano, Stefano ha iniziato la sua carriera nel mondo del giornalismo sportivo. I suoi primi articoli, pubblicati su riviste minori, hanno subito messo in luce la sua abilità nel raccontare con vividezza e competenza le vicende sportive, catturando l'attenzione di un pubblico sempre più vasto. Stefano è noto per il suo stile di scrittura coinvolgente, capace di trasmettere non solo i fatti ma anche le emozioni e la tensione che caratterizzano ogni evento sportivo. La sua capacità di analisi e la profonda conoscenza tecnica dei diversi sport gli permettono di offrire ai lettori articoli di grande qualità, che spaziano dalle cronache più avvincenti alle analisi tattiche più approfondite. Oltre alla sua attività di redattore, è anche un promotore attivo dello sport giovanile. Dedica il suo tempo libero a organizzare eventi e workshop per giovani atleti, con l'obiettivo di trasmettere loro i valori dello sport e l'importanza della corretta informazione sportiva. Sempre aggiornato sulle ultime novità del mondo sportivo, Stefano continua a essere una voce rispettata e autorevole nel giornalismo sportivo italiano, rappresentando un punto di riferimento per tutti gli appassionati di calcio e atletica.

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