In un momento cruciale per il Milan, il tempo diventa un alleato prezioso e, al contempo, un nemico. Con il Capodanno alle porte e solo nove allenamenti programmati fino alla fine dell’anno, la situazione per il club rossonero si fa sempre più complessa. Rafa Leao, in un’intervista a Bratislava, ha messo in luce l’importanza di assimilare le idee del nuovo allenatore, Paulo Fonseca. Tuttavia, la realtà attuale della squadra sembra distante dal progetto che Fonseca aveva in mente al suo arrivo.
la sfida del tempo
La squadra ha attraversato momenti di gloria, ma ha anche dovuto affrontare sfide significative. La dichiarazione di Leao, rilasciata a fine novembre, evidenzia la distanza tra le intenzioni dell’allenatore e la situazione attuale. Fino alla fine del 2024, il Milan avrà solo sette partite da disputare, con un tempo limitato per lavorare su schemi e tattiche. Di fatto, Fonseca avrà a disposizione solo nove giorni di allenamento effettivo, escludendo le partite e i giorni di recupero.
Le festività natalizie complicano ulteriormente la situazione, poiché la squadra dovrà trovare un equilibrio tra la preparazione atletica e il tempo da dedicare alla famiglia. Inoltre, il 31 dicembre il Milan partirà per l’Arabia Saudita per affrontare la Supercoppa, rendendo difficile un’adeguata preparazione. Le date disponibili per gli allenamenti sono il 28 novembre, l’8, 9, 13, 17, 18, 22, 23 e 27 dicembre.
un progetto in evoluzione
Fonseca affronta una sfida particolare, poiché il suo arrivo coincide con un periodo di ristrutturazione della squadra. Il suo stile di gioco si discosta notevolmente da quello del predecessore, Stefano Pioli. I giocatori che hanno lavorato con Fonseca in passato sostengono che siano necessari almeno due mesi di allenamento per assimilare i suoi concetti. Tuttavia, il tempo è limitato e il Milan ha già vissuto un autunno complicato, con pause dovute agli impegni delle nazionali.
Negli ultimi tre mesi, il Milan ha avuto poco più di venti sessioni di allenamento. Fonseca è consapevole della necessità di massimizzare il tempo a disposizione, poiché nel calcio i margini di errore sono ridotti e la pazienza con i tecnici è spesso minima, specialmente in un contesto come quello italiano.
solidità difensiva e transizioni
Un aspetto cruciale su cui Fonseca deve concentrarsi è la solidità difensiva della squadra. I primi mesi di campionato hanno dimostrato che uno tra Matteo Gabbia e Malick Thiaw deve sempre essere in campo. La coppia Tomori-Pavlovic ha mostrato fragilità, commettendo errori sia individuali che di reparto. La difesa è fondamentale non solo per il rendimento dei singoli, ma anche per la prestazione complessiva della squadra. Il Milan continua a concedere troppe occasioni agli avversari, un fatto inaccettabile per un club con le ambizioni del rossonero.
Inoltre, i centrocampisti del Milan sembrano più efficaci con la palla tra i piedi piuttosto che senza. Le transizioni difensive rappresentano un problema, con giocatori chiave come Theo Hernandez e Leao che non sempre si comportano adeguatamente in fase di non possesso. Potrebbe essere utile schierare un centrocampista difensivo per garantire maggiore protezione alla retroguardia, liberando così Fofana e Reijnders per le azioni offensive.
Purtroppo, l’attuale rosa offre poche alternative e Bennacer non è ancora tornato in forma. Il mercato di gennaio è lontano e non è garantito che ci saranno rinforzi immediati. Sul fronte offensivo, il Milan deve migliorare la capacità di attaccare le difese ben organizzate, un problema emerso chiaramente durante il pareggio contro la Juventus, dove la mancanza di incisività è stata evidente.
Fortunatamente, la condizione fisica di alcuni giocatori chiave come Leao, Abraham e Morata sta migliorando. Queste risorse potrebbero rivelarsi decisive per il prosieguo della stagione. La domanda rimane: riuscirà Fonseca a far decollare il suo progetto in un tempo così ristretto? Solo il tempo potrà fornire una risposta, e il conto alla rovescia è già iniziato.
