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Milan in ascesa: boom commerciale e profitto record. Aumentano le spese

Il Milan sta vivendo un momento di salute economica invidiabile, un risultato che pochi club di calcio italiano possono vantare. Con un utile netto di 4 milioni di euro, il club rossonero ha registrato il suo secondo anno consecutivo di profitti, un traguardo particolarmente impressionante considerando le difficoltà economiche che hanno afflitto la Serie A negli ultimi anni. Il patrimonio netto del Milan si attesta ora a 196 milioni di euro, mentre l’indebitamento finanziario netto è limitato a soli 50 milioni di euro, una cifra che si attribuisce principalmente ad anticipazioni di crediti futuri.

Solida gestione finanziaria
In un contesto in cui altre due grandi squadre italiane, l’Inter e la Juventus, hanno riportato perdite significative, rispettivamente di 36 e 199 milioni di euro, il Milan si distingue per la sua capacità di mantenere un equilibrio tra risultati sportivi e solidità finanziaria. Tuttavia, se la squadra fosse riuscita a progredire ulteriormente nelle competizioni europee, i profitti avrebbero potuto essere ancora più elevati. La scorsa stagione, infatti, ha visto il Milan uscire ai gironi di Champions League e ai quarti di Europa League, perdendo così 44 milioni tra proventi da stadio e premi UEFA rispetto all’anno precedente.

Il ruolo del player trading
Un ruolo cruciale nel mantenimento di un bilancio in attivo è stato giocato dal player trading. Quest’anno è stato particolarmente significativo per il Milan, che per la prima volta sotto la gestione americana ha sfruttato efficacemente il mercato dei trasferimenti. La cessione di Sandro Tonali al Newcastle ha generato una plusvalenza netta di 44 milioni di euro, contribuendo a un totale di 52 milioni di euro di proventi da player trading. Questo rappresenta un notevole passo avanti rispetto ai 7 milioni di euro dell’anno precedente e ai 23 milioni di media durante la gestione Elliott.

Crescita delle spese e gestione degli stipendi
Le spese del club sono aumentate, riflettendo la crescita degli stipendi dei tesserati, passati da 149 a 161 milioni di euro, e degli ammortamenti dei cartellini, saliti da 51 a 75 milioni di euro. Queste cifre sono il risultato di importanti acquisizioni e rinnovi contrattuali, con oltre 100 milioni di euro investiti nelle ultime due campagne trasferimenti. Nonostante ciò, il Milan è riuscito a mantenere un rapporto stipendi/ricavi netti in linea con il fair play finanziario UEFA, attestandosi al 47%.

Incremento dei ricavi commerciali
Dal punto di vista dei ricavi, al netto del player trading, il Milan ha visto un incremento significativo nell’area commerciale. Gli sponsor principali hanno contribuito con un aumento da 81 a 91 milioni di euro, con Emirates e Puma che hanno rispettivamente portato 19 e 25 milioni di euro. Inoltre, altri proventi commerciali sono cresciuti da 47 a 53 milioni di euro, grazie a miglioramenti nelle strutture di San Siro come palchi, sky box e sky lounge. Complessivamente, i proventi commerciali rappresentano il 35% delle entrate totali del club, il resto deriva dai diritti televisivi (152 milioni), dallo stadio (69 milioni) e da altri ricavi (40 milioni).

Espansione e progetti futuri
Il network di partner e consulenti di RedBird ha giocato un ruolo fondamentale nell’esplorazione di nuovi mercati e linee di entrate, permettendo al Milan di diversificare ulteriormente i propri investimenti. Tra i progetti in corso, il Milan Futuro, una seconda squadra, comporta oltre 10 milioni di euro di spese annue. Tuttavia, il piano più ambizioso resta quello della costruzione di uno stadio di proprietà. L’azionista ha recentemente effettuato un versamento di 15 milioni di euro a sostegno del progetto infrastrutturale, dopo i 40 milioni di euro investiti a giugno 2023. Queste risorse sono state impiegate, in parte, per l’acquisto di terreni a San Donato, considerata l’opzione principale per la nuova struttura.

Prospettive per il futuro
In attesa di sviluppi sul nuovo stadio, il Milan si prepara per l’esercizio 2024-25 con un piano di sviluppo che mira a mantenere un equilibrio tra ricavi e costi, a incrementare i ricavi attraverso nuove sponsorizzazioni e a continuare a rafforzare le squadre del club tramite investimenti nei diritti alle prestazioni dei calciatori. Nonostante l’importante ruolo delle plusvalenze nell’ultimo utile, il club rimane fiducioso nella propria capacità di gestire i conti senza dover necessariamente ricorrere a grandi cessioni future. La parola d’ordine per il Milan sembra essere stabilità, un elemento chiave per continuare a competere ai massimi livelli, sia sul campo che nei bilanci.

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