Nel panorama del calcio italiano, il confronto tra Milan e Juventus è sempre stato al centro dell’attenzione, non solo per le rivalità sul campo, ma anche per i bilanci economici delle due società. A prima vista, i numeri possono sembrare abissali: da un lato, un Milan che ha chiuso gli ultimi due bilanci con un utile complessivo di 10 milioni di euro; dall’altro, una Juventus che ha registrato perdite per oltre 323 milioni negli stessi periodi. Tuttavia, un’analisi più approfondita rivela che le distanze economiche tra queste due storiche società siano in realtà meno marcate di quanto appaiano.
Focalizzandoci sui dati riferiti al 30 giugno 2024, il Milan presenta un indebitamento finanziario netto di 50 milioni, mentre la Juventus, con i suoi 243 milioni, sembra trovarsi in una situazione ben più complicata. Questo scenario, che potrebbe suggerire un divario insormontabile, è in realtà il risultato di scelte strategiche diverse e di percorsi economici distintivi. Entrambe le società stanno cercando di raggiungere una sostenibilità economica, ma il Milan sembra aver già raggiunto questo obiettivo, mentre la Juventus si pone come traguardo il 2025-26.
Un aspetto cruciale da considerare è la spesa sportiva, che comprende gli stipendi dei calciatori e dello staff tecnico, oltre agli ammortamenti dei cartellini. Questo dato è fondamentale per comprendere la “potenza di fuoco” economica di ciascuna società in termini di gestione della rosa. Ecco un confronto della spesa sportiva negli ultimi anni:
Nella stagione 2022-23, il Milan ha registrato 161 milioni in stipendi e 75 milioni in ammortamenti, mentre la Juventus ha segnato 239 milioni e 126 milioni rispettivamente. Ma come si prospetta la situazione per la stagione 2024-25? Dopo le recenti operazioni di mercato, il Milan prevede una spesa totale di circa 250 milioni, con stipendi attorno ai 175 milioni e ammortamenti a 75. D’altra parte, la Juventus, nonostante l’intensità della campagna trasferimenti, ha liberato oltre 100 milioni grazie a cessioni, portando la sua spesa complessiva a circa 330 milioni, con stipendi di 205 milioni e ammortamenti di 125.
Analizzando questi dati, la forbice di differenza economica tra Milan e Juventus si riduce notevolmente: da un gap di 130 milioni nella stagione 2023-24 si scende a 80 milioni nel 2024-25. Questo cambiamento suggerisce che la Juventus, pur mantenendo un costo della rosa più elevato, sta lavorando per ridurre il proprio deficit e tornare a una situazione di equilibrio finanziario.
Un altro fattore determinante è la gestione oculata delle risorse da parte del Milan, che ha saputo pianificare e investire in modo strategico. La scelta di Fonseca, che comporta un risparmio di circa 3 milioni lordi rispetto a Pioli, ha contribuito a mantenere i costi sotto controllo. Inoltre, la società rossonera ha già avviato il dialogo per i rinnovi di contratti di giocatori chiave, come Maignan e Theo Hernandez, che potrebbero influire sulla spesa totale nei prossimi anni.
La Juventus, d’altro canto, ha messo in atto un piano di risanamento che prevede un ritorno all’utile entro il 2025-26, puntando sulla partecipazione continua alla Champions League e su altre competizioni internazionali. Le dichiarazioni del CFO bianconero, Stefano Cerrato, indicano una visione ottimistica per il futuro, evidenziando come i risparmi e il player trading possano migliorare sensibilmente la situazione finanziaria.
In conclusione, sebbene il bilancio delle due squadre sembri inizialmente molto diverso, un’analisi approfondita rivela che i percorsi delle due società sono più simili di quanto si possa pensare. Il Milan ha già raggiunto un equilibrio finanziario che gli consente di guardare al futuro con serenità, mentre la Juventus sta adottando misure concrete per colmare il divario e tornare a essere competitiva non solo sul campo, ma anche in termini di stabilità economica. Queste dinamiche rendono il confronto tra le due squadre non solo affascinante dal punto di vista sportivo, ma anche significativo dal punto di vista economico e gestionale.
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