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Milan dice addio alla Champions: la follia di Theo e il trionfo del Feyenoord - ©ANSA Photo
Il sogno di rimanere in corsa per la Champions League è svanito per il Milan, che è stato eliminato nei playoff dal Feyenoord. Dopo una vittoria di misura all’andata per 1-0, i rossoneri si trovavano in una posizione privilegiata per qualificarsi agli ottavi di finale. Tuttavia, un pareggio per 1-1 a San Siro ha definitivamente chiuso le porte della competizione europea per il Milan. La delusione è palpabile, soprattutto alla luce di come si è sviluppata la partita.
La cronaca della partita
La serata di San Siro inizia con un entusiasmo palpabile: la musichetta della Champions risuona e i tifosi rossoneri sono carichi di speranza. E, sorprendentemente, il Milan segna dopo soli 37 secondi. Un cross dalla destra di Christian Pulisic trova il difensore Thiaw, che di testa fa da torre per il grande ex, Santiago Gimenez, il quale insacca da pochi passi. Questo gol sembra dare la spinta necessaria al Milan, che continua a premere sull’acceleratore.
Nel primo tempo, i rossoneri mostrano un buon gioco e creano diverse occasioni. Joao Felix, uno dei nuovi innesti, si fa notare con un paio di tentativi, ma non riesce a trovare la via del gol. Anche Theo Hernandez, che in precedenza aveva dato segnali di pericolosità, si fa notare, ma non con la precisione necessaria. Nonostante la pressione, il Milan non riesce a concretizzare le opportunità create, mentre il Feyenoord si dimostra una squadra solida e ben organizzata.
Tuttavia, a fine primo tempo, arriva la prima delle due ingenuità che cambieranno il corso della partita: Theo Hernandez viene ammonito per una trattenuta ingenua a centrocampo. Questo ammonimento si rivelerà fatale, poiché all’inizio della ripresa, il francese si lascia andare a una simulazione in area, venendo espulso per doppia ammonizione. Una decisione che segna una svolta nel match, poiché il Milan perde uno dei suoi leader e il Feyenoord guadagna una superiorità numerica che si rivelerà decisiva.
L’inerzia cambia
Con un uomo in più, il Feyenoord prende coraggio e inizia a premere sull’acceleratore. L’allenatore olandese, Arne Slot, inserisce Carranza, un cambio che si rivela cruciale. La squadra olandese inizia a farsi pericolosa, e il Milan, che fino a quel momento aveva controllato il gioco, si trova costretto a difendersi. Il mister Conceicao, per cercare di mantenere la lucidità della squadra, decide di sostituire Pulisic con Bartesaghi, un cambio che sembra più difensivo che offensivo.
E così, al 70° minuto, arriva il pareggio del Feyenoord: un cross dalla sinistra di Stengs trova Carranza, che sfrutta un errore di marcatura tra Pavlovic e Bartesaghi per insaccare con una precisa zuccata. È il gol che cambia completamente le sorti della partita e riaccende le speranze del Feyenoord, mentre il Milan si ritrova a dover lottare con le unghie e con i denti per riprendere il controllo della gara.
Un assalto finale senza fortuna
Con il punteggio sull’1-1, Conceicao decide di rischiare il tutto per tutto: schiera in campo quattro attaccanti, tra cui Chukwueze e Abraham, lasciando solo Fofana a metà campo. Tuttavia, la strategia offensiva non produce i risultati sperati. Nonostante gli sforzi, il Milan fatica a creare occasioni limpide. Un problema muscolare di Walker, che costringe la squadra a giocare in dieci senza possibilità di sostituzione, complica ulteriormente la situazione.
I rossoneri tentano di scuotersi, con Pavlovic che ha una buona occasione di testa, ma la conclusione è troppo centrale e viene facilmente respinta. I tifosi incitano la squadra, ma la realizzazione di un gol sembra sempre più lontana. Il Feyenoord, dal canto suo, si limita a controllare il gioco, sfruttando la propria solidità difensiva e aspettando l’occasione per colpire in contropiede.
Alla fine, il fischio finale di Marciniak sancisce la fine della corsa europea per il Milan, che lascia il campo fra i fischi dei 55 mila di San Siro. La delusione è forte, e le critiche si concentrano sulla gestione della partita e sulle scelte dell’allenatore. La follia di Theo Hernandez, che ha messo in discussione non solo il suo ruolo, ma anche quello dell’intera squadra, è destinata a rimanere impressa nei ricordi di questa sfortunata serata. L’eliminazione dalla Champions League complica ulteriormente la corsa alla qualificazione per l’anno prossimo e mette in discussione le ambizioni del Milan in vista della stagione 2024/25.