Lewis Hamilton ha descritto il 2024 come peggior inizio di stagione di Formula 1 della sua carriera dopo un triste fine settimana al Gran Premio d’Australia. Il sette volte campione del mondo si è ritirato per un guasto al motore al 17esimo giro della gara di Melbourne, ma in ogni caso non ha mai trovato un passo gara adeguato alle ambizioni da podio: del resto, tutto il fine settimana è stata l’ultima perla di un corollario non esattamente prezioso. Hamilton ha conquistato solo otto punti in tre gare in questa stagione, conquistando il settimo posto in Bahrein e il nono in Arabia Saudita, un risultato peggiore rispetto al suo precedente minimo nel 2009 quando nelle sue prime tre gare ha collezionato una squalifica, un sesto e un settimo posto.
Si profila una stagione difficile da sopportare. Per il terzo anno consecutivo la Mercedes è ben lungi dall’avere una monoposto competitiva per la vittoria, anzi sembra anche peggiorata rispetto al recente passato. A questo fattore si aggiunge un futuro che, quando arriveranno gli aggiornamenti in ottica 2025, sembra sempre più da separato in casa dopo l’annuncio, con 12 mesi d’anticipo, del trasferimento in Ferrari. Insomma, un 2024 che è iniziato male e potrebbe continuare peggio.
Ed è lo stesso Hamilton a non nasconderlo: “Questo è sicuramente il peggiore inizio di stagione che abbia mai avuto ed è davvero difficile da sopportare per tutti i membri della squadra. Durante l’inverno c’è così tanto lavoro da fare per tutti, ci siamo presentanti entusiasti, poi abbiamo capito che non avremmo potuto lottare per la vittoria. E allora si pensa che si correrà comunque per il secondo o il terzo posto ma quando si realizza che si deve scendere ancora più in basso a quel punto diventa davvero difficile”.
Anche Toto Wolff non è andato per il sottile: “Vedendo i progressi che McLaren e Ferrari hanno fatto, vorrei prendermi a pugni sul naso. Mentirei se dicessi che mi sento positivo e ottimista. Certo, è necessario superare i pensieri negativi e dire “cambieremo la situazione”, ma oggi sembra molto, molto, molto brutale”. Il 52enne, azionista della Mercedes, ha anche ammesso che era ragionevole chiedergli se fosse la persona giusta per guidare la squadra. Ha anche pensato alle dimissioni: “Mi guardo allo specchio ogni singolo giorno per tutto quello che faccio ed è una domanda giusta, ma lasciare il mio lavoro non è quello che sento che dovrei fare in questo momento.
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