I dubbi di Mbappé: secondo L’Équipe, le possibilità di vedere l’ormai ex giocatore del PSG (il contratto scade a giugno e il talento di Bondy lascerà la capitale francese) rappresentare la Francia ai Giochi Olimpici si sono notevolmente ridotte nelle ultime settimane. Tuttavia la questione è ancora aperta e rischia di trasformarsi in un braccio di ferro politico, prima ancora che sportivo.
Il 2024 è l’anno Olimpico ma il calcio celebra anche gli Europei in Germania e Didier Deschamps non rinuncerà a convocare il suo calciatore in vista della competizione continentale che vede i blues largamente favoriti per la vittoria finale. Scelta, che, di fatto, escluderebbe le partecipazioni ai Giochi Olimpici. Giocare due tornei in un mese dopo una stagione così lunga si tradurrebbe in un carico fisico e mentale eccessivo in un anno in cui la vita di Mbappé cambierà completamente. E se, come tutto lascia credere, la sua prossima squadra sarà il Real Madrid, appare perlomeno complicato che dalla Casa Blanca arrivi un “ok”: il rischio è di avere un giocatore solo all’inizio di settembre. Inconcepibile, in Spagna. Possibile, dicono in Francia. E qui entra in gioco la politica.
Il presidente della repubblica francese Emmanuel Macron ha già avuto un peso specifico importante nel far pendere l’ago della bilancia delle decisioni verso i suoi desiderata anche e soprattutto quando si è trattato di Mbappé. In ottica 2024 non spingerà per un nuovo rinnovo con il PSG anche perché, sportivamente, l’obiettivo è fissato ed è un altro: battere il record di medaglie conquistato dalla Francia. Nessuno può dunque declinare l’invito alla chiamata, neanche Mbappé. A ribadirlo è la ministra dello sport, Amélie Oudéa-Castéra, che ha parlato, di fatto, per il Presidente della Repubblica: “Penso che i Giochi di Parigi siano un vero sogno per Mbappé e la sua partecipazione sia un sogno per tutti noi. So che gli sportivi di alto livello devono prendere decisioni difficili nella gestione della propria carriera, ma sono altrettanto certa che Thierry Henry avrà la squadra più competitiva possibile”.
La pressione della politica francese si fa sentire, ma il regolamento non va incontro a Macron. I Giochi Olimpici non sono riconosciuti come una competizione FIFA, dunque l’ultima parola spetta al club. A Madrid il “no” è categorico: nessuno, nella capitale spagnola, vuole che i giocatori della rosa siano impegnati contemporaneamente in Europei e Giochi, quindi, se fosse confermato l’arrivo di Mbappé, sarebbe impossibile vederlo con la Francia a Parigi, esattamente come Camavinga. L’idea di Henry, in prima istanza, era quella di convocare Giroud, Griezmann e Mbappé ma un eventuale rifiuto potrebbe anche generare l’effetto domino.
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