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Mathieu van der Poel, vittoria da 10 e lode: che record!

A Tabor, sede dei mondiali di ciclocross, è successo quello che doveva accadere: Mathieu van der Poel ha vinto il suo sesto Campionato nella cittadina ceca dove nel 2015 ha conquistato la sua prima maglia arcobaleno. Una vittoria da dieci e lode, quanti i titoli mondiali conquistati in carriera.

Tutto secondo pronostico: una gara dominata

Del resto,  qualsiasi altra cosa sarebbe stata una grande sorpresa. L’olandese ha vinto 13 dei 14 eventi a cui ha gareggiato quest’anno. Ha fallito solo ai Mondiali di Benidorm a causa di una caduta di cui ha approfittato il suo acerrimo rivale, Wout van Aert, questa volta assente. E senza il suo rivale più competitivo, la corsa si è trasformata in un lungo monologo. Van der Poel ha perfettamente interpretato il suo ruolo di grande favorito e per evitare qualsiasi sgradita sorpresa si è alzato sui pedali sin dal primo metro. Impossibile tenerne il passo. Ci ha provato, per qualche chilometro, il connazionale Joris Nieuwenhuis, che ha immediatamente percepito il rischio di andare fuori giri, e ha corso con il suo passo, sufficiente per garantirgli un dignitosissimo secondo posto finale, alla fine, che si è tradotto anche nella prima medaglia in una Coppa del Mondo.

Il “cannibale del fango” a caccia di record 

Mathieu Van der Poel
Immagine | Instagram

Dopo essersi assicurato il sesto titolo mondiale, van der Poel punta a diventare il nuovo cannibale del fango. A sette vittorie, dunque a un solo passo, c’è il belga Eric de Vlaeminck, fratello di Roger, che dominò dal 1966 al 1973 con una unica “interferenza”, quella dell’italiano Renato Longo nel 1967. Un record che sembrava di altri tempi ma che appare, a questo punto, largamente alla portata di Mathieu van der Poel che dopo Tabor 2015, Bogense 2019, Dübendorf 2020, Ostenda 2021 e Hoogerheide 2023 deve riempire solo una casella.

Van der Poel, il sogno è Parigi 2024, ma non solo

curriculum, comunque è già di tutto rispetto: la vittoria ottenuta in Repubblica Ceca ha già lasciato in eredità il decimo titolo mondiale fra strada e cross, se si tengono in considerazione anche i due ori ottenuti da juniores sullo sterrato e i due su strada, uno fra i juniores nel 2013 e quello di qualche mese fa conquistato a Glasgow. A 29 anni, il prossimo obiettivo non può che essere l’Oro olimpico a Parigi in Mountain Bike dove deve semplicemente confermare di essere il miglior crossista di tutti i tempi. Su strada, invece, le prospettive si legano alle Monumento. La sua stagione inizia il prossimo 2 marzo sulle Strade Bianche, dove inevitabilmente avrà il ruolo di grande favorito.

 

 

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