Motori

Marc Marquez prova la Ducati, il risultato è scioccante

Marc Marquez in difficoltà nel processo di familiarizzazione con la sua nuova Ducati. Il pilota spagnolo, dopo la seconda giornata di test della MotoGP a Sepang e 72 giri accumulati, non è andato oltre il 14° posto finale, a un secondo dal comando occupato da Enea Bastianini. Un distacco significativo che non lo preoccupa ma che lo porta anche ad ammettere che sarà difficile competere per il mondiale.

Non è ancora il momento di attaccare il cronometro

A voler guardare i risultati da una prospettiva diversa, Marc Marquez alla sua prima apparizione con la Ducati su questa pista, che è anche il suo terzo giorno al manubrio della Desmosedici GP23, ha già registrato un tempo migliore rispetto allo scorso anno. Quanto basta per essere fiduciosi, ma con realismo: “Sta andando abbastanza bene. Sono abbastanza contento di come è andata oggi. Attaccare il cronometro è un qualcosa di cui adesso non ho bisogno, mi serve piuttosto trovare il ritmo e oi potrò pensare al time attack. Tutte le moto sono facili fino a un certo limite, poi quando vuoi andare più veloce diventano complicate. E quando arrivi in ​​una nuova scuderia, non importa quanto hai ottenuto in passato, ci sono piloti che conoscono la moto e sono già veloci. Adesso Il problema è che per ottenere quei decimi tutte le moto hanno i loro segreti e questa è la cosa più difficile da raggiungere”.

La sincerità di Marquez: “Non siamo da mondiale”

Immagine | Epa

Resta però da fare i conti con una asticella molto alta. Le aspettative sono enormi, ma Marquez è di una sincerità disarmante: “So bene che c’è grande attesa, ma sono realista. Provengo dai tre o quattro anni più difficili della mia carriera sportiva, devo ritrovare fiducia. Non siamo ancora da mondiale. Ci saranno gare in cui arriveremo decimi, altre quinti e occasioni in cui saremo sul podio. In alcuni circuiti andremo in sofferenza, in altri saremo a nostro agio. Ho deciso di cambiare perché ero in cerca di nuove motivazioni e volevo continuare a correre, non per altro”. Patti chiari, dunque, ma essere realisti non significa appiattirsi. Anzi. Un giro sul minuto e 56” sembra ampiamente nelle corde del pilota spagnolo che era anche sul punto di riuscirci prima di un errore nel terzo settore gli ha fatto perdere tempo. Nel terzo ed ultimo giorno di prove anche questo muro potrebbe sgretolarsi e cadere, soprattutto se la pista sarà in buone condizioni. La sensazione è che però il cammino sia ancora in salita. 

Luigi Pasquale Pellicone

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