L’urlo di dolore di Daniel Osvaldo. L’ex centravanti della nazionale italiana, è tornato a far prepotentemente parlare di sé. Nessun gol, purtroppo, ma un annuncio che ha sconvolto i tifosi: ha la depressione.
Osvaldo, come è ormai consuetudine nel calcio 2.0. ha scelto la via dei social per le sue dichiarazioni. L’ex calciatore ha messo a nudo i suoi problemi con una confessione scioccante e coraggiosa, arrivando a chiedere aiuto per uscire da un periodo particolarmente buio della sua vita, condotta sempre sulla falsariga da rockstar più che da calciatore. Gli è stata diagnosticata una grave depressione: “È difficile per me parlarne, ma penso che sia giunto il momento perché sono disperato. Non sto per niente bene. Sento il bisogno di dire che da tempo combatto contro una depressione, una malattia che mi ha portato ad alcune dipendenze, comprese quelle dell’alcol e delle droghe. Mi sento come se la vita stesse sfuggendo di mano”.
Il calciatore ammette di essersi rivolto a uno psichiatra che ha individuato una sindrome autodistruttiva che lo porta alle dipendenze. “Quello che voglio dirvi e condividere con voi è che sto seguendo una terapia psichiatrica e assumendo farmaci. Ho una malattia specifica, che mi comporta perdita di autostima e un continuo ricadere nelle dipendenze. Cado nell’autodistruzione e vivo praticamente chiuso in casa. Non faccio nulla di produttivo nella mia vita, a volte non ho nemmeno voglia di alzarmi dal letto, altre non ho nemmeno voglia di curare la mia igiene personale e fare la doccia. Voglio raccontarvi tutto questo perché penso che sia l’unica via d’uscita”.
Osvaldo ha anche chiarito che non vuole commiserarsi. Ritiene che parlare della sua condizione possa rappresentare la ricerca di una luce in fondo al tunnel. “Come vi ho detto, sono caduto in dipendenze molto brutte che hanno solo portato la mia depressione a peggiorare sempre di più. Questo mi ha fatto prendere le distanze dalle persone che mi hanno amato moltissimo, che mi amano moltissimo, che anch’io ho amato e che amo moltissimo. Questo mi porta a non voler vedere la mia famiglia. Non voglio condividere le cose con i miei figli. Non sono qui per fare la vittima o commiserarmi, voglio obbligarmi a non commettere gli stessi errori. E sento che se tutti lo sapranno, non potrò scappare da me stesso, in modo tornare un giorno ad essere quello di prima. Niente di più”.
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