Il ritorno a San Siro di Lukaku è stato un incubo per l’attaccante belga. Non soltanto i fischi degli interisti, ma anche l’indifferenza dei suoi ex compagni e una prestazione sotto tono.
C’era moltissima attesa per il ritorno di Romelu Lukaku a San Siro dopo il burrascoso addio estivo all’Inter. Un ritorno che è stato preceduto da moltissima tensione e che si è trasformato in una vera e propria serata da incubo per l’attaccante belga. Lukaku, infatti, non ha dovuto fare soltanto i conti con i fischi dei suoi ex tifosi, ma anche con la freddezza dei suoi vecchi compagni di squadra e con una prestazione molto al di sotto delle aspettative, coronata con una sconfitta per la sua Roma. Insomma, tutto il contrario di ciò che avrebbe voluto.
La serata da incubo di Lukaku contro l’Inter
Che l’accoglienza di quelli che sono stati i suoi tifosi sarebbe stata tutt’altro che morbida lo si sapeva già. Per giorni si è parlato dei trentamila fischietti che la Curva Nord, cuore del tifo interista, aveva deciso di distribuire per fischiare l’attaccante belga. A poche ore dal match è arrivato poi il divieto di utilizzarli, pena una sanzione pecuniaria. Gli ultras interisti li hanno comunque distribuiti e, al di là dei fischietti, hanno potuto contare su uno stadio che ha fatto sentire Lukaku ospite indesiderato. Troppa la delusione dei tifosi per le scelte fatte dall’attaccante nei mesi estivi. Dopo aver professato amore per l’Inter, il belga si era, infatti, lasciato ingolosire dalla proposte di Milan e Juventus, prendendo tempo con i nerazzurri, che a quel punto si erano chiamati fuori dalla trattativa con il Chelsea, proprietario del cartellino. Quando Big Rom è tornato sui suoi passi, l’Inter era già andata oltre ed è, quindi, finito alla Roma. La serata del suo ritorno a San Siro è stata, in definitiva, un vero incubo.
La freddezza dei compagni e una prestazione flop
Oltre all’accoglienza di San Siro, dicevamo, a trasformare la serata in un’esperienza da dimenticare ci ha pensato anche la reazione fredda, per non dire gelida, dei suoi ex compagni. Lautaro ha rifiutato il suo abbraccio, Barella, Acerbi e Dimarco, dandogli la mano, hanno rivolto lo sguardo in un’altra direzione. Un segno incontrovertibile della grande delusione che Romelu ha lasciato, non tanto per la scelta di andare via, ma più che altro per il modo. Il risultato di tutta la tensione accumulata in questi giorni si è poi visto sul campo. Il belga ha fornito, infatti, una prestazione decisamente sotto tono. Certo, la sua squadra non gli ha dato una mano, non fornendogli, di fatto, palloni giocabili, ma lui si è limitato a una serie di appoggi e poco altro, toccando nel complesso il pallone soltanto 26 volte in tutta la gara.
A chiudere il quadro, perfetto per gli interisti e terribile per Romelu, ci ha pensato poi Thuram, quello che è stato il suo sostituto all’Inter. È stato lui a segnare il gol decisivo nell’1-0 finale. Una rete decisiva, ma anche simbolica, per chiudere i conti con il passato.