Quando si parla di successi nel calcio, la mente va immediatamente ai giocatori in campo e agli allenatori che li guidano. Tuttavia, un aspetto spesso trascurato è il ruolo cruciale che le società calcistiche e i loro dirigenti svolgono nell’ottenere e mantenere il successo. L’Atalanta, sotto la guida dei Percassi, rappresenta un esempio perfetto di come una gestione societaria impeccabile possa fare la differenza. Non sarebbe affatto fuori luogo se un giorno venisse istituito un “Pallone d’oro” per i club, e in quel caso, l’Atalanta sarebbe sicuramente una delle favorite.
La rinascita dell’Atalanta sotto la guida di Antonio e Luca Percassi è iniziata quasi quindici anni fa, quando la famiglia ha rilevato il club. Da allora, il club bergamasco ha dimostrato una crescita costante e impressionante, sia a livello nazionale che internazionale. Questo successo non è frutto del caso, ma di una gestione oculata e lungimirante, basata su quattro pilastri fondamentali: competenza, intuizione, programmazione e tempismo.
La competenza dei Percassi è evidente non solo nella loro esperienza calcistica, ma anche nella loro capacità di scegliere le persone giuste per i ruoli chiave. Hanno dimostrato di saper individuare e coltivare talenti, sia tra i giocatori che nello staff tecnico. Giovanni Sartori, ex direttore sportivo, è stato un pilastro importante, e la sua eredità è stata portata avanti da Tony D’Amico, un giovane dirigente che sta dimostrando di essere all’altezza del compito. Questa capacità di scegliere i collaboratori giusti ha permesso all’Atalanta di mantenere un livello di eccellenza costante.
L’intuizione è un altro elemento chiave nella gestione dei Percassi. La scelta di Gian Piero Gasperini come allenatore si è rivelata vincente. Sotto la sua guida, l’Atalanta non solo ha raggiunto risultati straordinari, ma ha anche sviluppato uno stile di gioco unico e riconoscibile, basato su un calcio offensivo e spettacolare. Gasperini ha saputo valorizzare al massimo il potenziale dei suoi giocatori, portando il club a competere ai massimi livelli in Italia e in Europa.
La programmazione è forse il cuore del successo dell’Atalanta. Nulla è lasciato al caso. Ogni mossa è il risultato di una pianificazione attenta e meticolosa. La continuità è stata garantita dalla fiducia riposta in Gasperini, che nonostante le numerose sirene di altre squadre, ha scelto di restare a Bergamo. Inoltre, l’Atalanta ha capito l’importanza del vivaio e ha investito significativamente nella formazione dei giovani talenti, creando un serbatoio di risorse preziose per il futuro.
Infine, il tempismo è un altro aspetto fondamentale. La capacità di prendere decisioni rapide e efficaci è stata dimostrata in molte occasioni, come nel caso dell’infortunio di Gianluca Scamacca, che ha visto il club reagire prontamente per trovare un sostituto adeguato. Questo tipo di reattività è possibile solo grazie a una gestione presente e attenta, che monitora costantemente la situazione e agisce quando necessario.
L’Atalanta ha dimostrato che una società forte e ben gestita può fare la differenza, non solo in termini di risultati sportivi, ma anche nella creazione di un ambiente positivo e ambizioso. I giocatori e gli allenatori sanno di poter contare su una dirigenza che li sostiene e li guida, e questo si traduce in prestazioni eccellenti sul campo. La filosofia dei Percassi è chiara: nessuno è più importante del club, e tutti devono lavorare insieme per perseguire gli obiettivi comuni.
La continuità dei risultati ottenuti dall’Atalanta negli ultimi dieci anni è testimone della solidità del progetto Percassi. La partecipazione costante alle competizioni europee, le finali di Coppa Italia disputate e le prestazioni in campionato sono il frutto di un lavoro collettivo, che parte dai vertici e arriva fino all’ultimo dei giocatori. Il riconoscimento di questa eccellenza societaria potrebbe un giorno tradursi nell’assegnazione di un “Pallone d’oro” per i club, un premio che l’Atalanta meriterebbe senz’altro di ricevere.
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