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Lillard brilla nella finale della nba cup mentre shai delude con una performance sottotono

La finale della Nba Cup ha regalato uno spettacolo memorabile per gli appassionati di basket, con i Milwaukee Bucks che hanno trionfato sui giovani Oklahoma City Thunder con un punteggio di 97-81. Oltre al risultato, le prestazioni individuali dei giocatori meritano un’analisi approfondita. In questo articolo, esamineremo i protagonisti della partita, attribuendo loro un voto che rifletta l’andamento del match e le aspettative riposte su di loro.

Damian Lillard – 7,5

Damian Lillard ha dimostrato di essere un leader indiscusso per i Bucks, contribuendo in modo significativo sia in attacco che in difesa. Con una tripla doppia da 26 punti, 19 rimbalzi e 10 assist, ha giocato un ruolo cruciale nel terzo quarto, momento decisivo per l’allungo della sua squadra. Lillard ha segnato canestri fondamentali e ha saputo difendere in modo efficace, un aspetto che in passato era stato criticato. Il suo impatto è stato evidente, non solo per le statistiche, ma anche per la personalità che ha portato in campo. La sua capacità di rimanere calmo e concentrato in un match così importante ha fatto la differenza.

Shai Gilgeous-Alexander – 4,5

La prestazione di Shai Gilgeous-Alexander è stata deludente, considerando che è il miglior giocatore dei Thunder. Inizialmente, sembrava promettere bene, segnando 10 punti nel primo quarto, ma poi è scomparso dalla partita. Concludere con 21 punti, tirando 8/24, è inaccettabile per un giocatore della sua classe. Inoltre, ha registrato solo 2 assist a fronte di 3 palle perse, un bilancio preoccupante che sottolinea l’inesperienza del gruppo. La sua incapacità di segnare da oltre l’arco (1/4 da tre) ha contribuito a un attacco che ha faticato a trovare ritmo.

Jaren Jackson Jr. – 6,0

Jaren Jackson Jr. ha messo a segno 18 punti e 3 stoppate, dimostrando una presenza fisica sotto il canestro. Sebbene non abbia segnato abbastanza per fare la differenza, ha lottato in difesa e ha tenuto in partita i Thunder con la sua energia. Il -5 di plus/minus in una partita persa di 16 punti non è poi così drammatico, ma il suo score di solo 4 punti in attacco è troppo scarso per le aspettative. La sua capacità di difendere su Lillard è stata apprezzata, ma avrebbe dovuto essere più incisivo in fase offensiva.

I Bucks: una squadra coesa

I Milwaukee Bucks hanno dimostrato di essere una squadra ben rodata, capace di lavorare insieme in difesa e in attacco. La loro applicazione difensiva e la capacità di colpire nei momenti cruciali hanno fatto la differenza. Se recuperano il miglior Middleton per i playoff, potrebbero davvero diventare un avversario formidabile nella corsa al titolo. Con questa vittoria, Lillard ha conquistato il suo primo trofeo Nba, un traguardo che segna una tappa importante nella sua carriera.

La finale dell’Nba Cup ha messo in evidenza non solo le stelle del gioco, ma anche le lacune delle squadre giovani. I Thunder, pur avendo un potenziale straordinario, devono ancora affinare le loro capacità e acquisire l’esperienza necessaria per competere ai massimi livelli. Le pagelle di questa finale parlano chiaro: i Bucks hanno dimostrato di avere le carte in regola per andare lontano, mentre i Thunder devono lavorare sodo per migliorare.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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