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L’Everton inaugura il suo nuovo stadio sul suggestivo molo di Liverpool

L’Everton Football Club, uno dei club più storici della Premier League, sta per intraprendere un nuovo capitolo della sua storia con il trasferimento dal leggendario Goodison Park al Bramley-Moore Dock, situato sulle suggestive rive del fiume Mersey. Questo passaggio segna la fine di un’era iniziata nel 1892, quando Goodison Park fu inaugurato. La nuova casa dei Toffees sarà ufficialmente inaugurata nella stagione 2025-’26, un passo avanti che riflette l’evoluzione del calcio inglese verso impianti sempre più moderni.

Un evento storico per i tifosi

Il recente test del nuovo stadio ha visto in campo i giovani dell’Everton, che hanno affrontato l’Under 18 del Wigan. Questo evento ha rappresentato un’importante opportunità per 10.000 fortunati tifosi, selezionati tramite sorteggio, di esplorare le strutture all’avanguardia del Bramley-Moore Dock. Il progetto, realizzato in quattro anni di intenso lavoro, ha un costo che si aggira tra i 750 e gli 800 milioni di sterline, equivalenti a circa 900-960 milioni di euro al cambio attuale. Con una capacità di 52.888 posti, il nuovo stadio si colloca come il settimo più grande della Premier League e sarà uno dei luoghi scelti per ospitare le partite di Euro 2028.

Un impatto culturale e architettonico

L’impatto del Bramley-Moore Dock non è solo di natura sportiva, ma anche culturale e architettonica. La costruzione si distingue per l’uso di acciaio, vetrate moderne e mattoni rossi, elementi che uniscono tradizione e innovazione. L’architetto scozzese Archibald Leitch, noto per il suo lavoro su molti stadi britannici, ha influenzato il design, con il disegno a traliccio visibile su due delle quattro tribune del Goodison Park, abilmente incorporato nella nuova struttura. I riferimenti al passato vittoriano sono evidenti ovunque, con la restaurazione dei vecchi binari della ferrovia e della torre idraulica, ricreando un legame con la storia del club e della città.

Un progetto ambizioso e sostenibile

La costruzione del nuovo stadio ha richiesto enormi sforzi, tra cui oltre tre mesi per riempire le fondamenta. Una draga ha effettuato 130 viaggi nel Mare d’Irlanda, raccogliendo 480.000 metri cubi di sabbia per formare una base solida. Questo processo evidenzia non solo le dimensioni imponenti della nuova struttura, ma anche la pianificazione meticolosa necessaria per garantire che il Bramley-Moore Dock sia non solo bello, ma anche funzionale e sicuro.

La scelta di localizzare il nuovo stadio su un molo ha un significato simbolico. Il Mersey è un fiume carico di storia e cultura, che ha visto il passaggio di generazioni di tifosi e cittadini. La nuova arena non solo servirà a ospitare le partite dell’Everton, ma diventerà anche un punto di riferimento per la comunità, un luogo dove sport e cultura si intrecciano. La vista spettacolare sul fiume e sulla città di Liverpool rende il nuovo stadio ancora più affascinante per i tifosi e per i visitatori.

Il passaggio al Bramley-Moore Dock è anche il risultato di una strategia più ampia da parte della dirigenza dell’Everton, che mira a garantire la sostenibilità finanziaria del club. L’acquisto del club da parte di Dan Friedkin, imprenditore statunitense con interessi anche nella Roma, ha portato a una rinnovata visione per il futuro dell’Everton. Gli investimenti in strutture moderne e attraenti non solo aumenteranno le entrate attraverso la vendita di biglietti e diritti di naming, ma contribuiranno anche a rendere il club più competitivo a livello nazionale e internazionale.

Le aspettative per il nuovo stadio sono alte. I tifosi sperano che la nuova casa possa diventare un fortino inespugnabile, dove l’Everton possa tornare a competere ai massimi livelli e rinverdire i fasti del passato. Con 9 titoli di campione d’Inghilterra e 5 FA Cup nel palmarès, la tradizione del club si unisce a un futuro promettente, dove la nuova struttura potrebbe anche ospitare eventi di rilevanza internazionale come le partite di Euro 2028.

In questo contesto, l’Everton non è solo un club calcistico, ma un simbolo di una comunità resiliente e appassionata. La storia del club, che affonda le radici nel XIX secolo, si intreccia con quella della città di Liverpool, una delle più iconiche del Regno Unito. Mentre ci si prepara a dire addio a Goodison Park, i tifosi sono pronti a scrivere un nuovo capitolo della loro storia, con entusiasmo e speranze per un futuro luminoso al Bramley-Moore Dock.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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