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L’emozionante dilemma di Dzeko tra Inter e Roma

Edin Dzeko è un nome che evoca ricordi intensi per i tifosi del calcio italiano. A 38 anni, il centravanti bosniaco continua a stupire, non solo per la sua abilità nel segnare gol, ma anche per la sua dedizione e professionalità. Attualmente impegnato con il Fenerbahce, Dzeko si destreggia ancora tra allenamenti intensi e partite decisive, dimostrando che l’età è solo un numero quando si ha la passione e la determinazione giuste.

Una routine di impegno

La sua routine quotidiana è un esempio di impegno: “La mattina c’è allenamento e io alle 10 sarò già in palestra. Ma al centro sportivo arrivo un’ora prima”, racconta Dzeko. Questa dedizione è una delle chiavi del suo successo continuo. Ha segnato contro la Germania con la Bosnia e mantiene una media impressionante di un gol ogni 98 minuti con il Fenerbahce. Nonostante l’età, le offerte non mancano e le telefonate alla sua agenzia, la Wsa di Alessandro Lucci, continuano ad arrivare.

Un legame speciale con Roma e l’Inter

Dzeko ha un legame speciale con Roma, dove ha giocato per molti anni, e l’Inter, con cui ha vissuto importanti momenti della sua carriera. Parlando della sua esperienza romana, Dzeko rivela: “L’Olimpico è il mio stadio. Un’emozione fortissima tornare lì, mai provata”. La partita Roma-Inter è una sfida del cuore per lui, una partita che non è semplicemente un incontro di calcio, ma un ritorno in un luogo che considera casa.

L’addio all’Inter e il rammarico

Il suo addio all’Inter nell’estate del 2023 è stato un momento di riflessione. I dirigenti avevano preso la decisione di lasciarlo andare, confidando nella permanenza di Romelu Lukaku, una mossa che alla fine non si è concretizzata. Dzeko ha trovato la decisione strana, considerando il suo ruolo centrale in partite cruciali, compresa la finale di Champions League. Tuttavia, ha rispettato la scelta, riconoscendo il trattamento eccellente ricevuto durante i suoi due anni a Milano.

Ricordi di una finale dolorosa

Ripensando alla finale di Champions League persa contro il Manchester City, Dzeko non nasconde il suo rammarico. “Ogni tanto su Instagram mi appare l’azione del gol del City, io scrollo subito, non riesco a guardare”, confessa. È un ricordo che brucia, soprattutto perché sentiva che l’Inter avrebbe potuto vincere. Tuttavia, la sua tranquillità e fiducia nelle sue capacità lo hanno sempre sostenuto, anche quando le critiche si facevano sentire, come accadde durante i suoi primi tempi a Roma.

Collaborazioni con grandi attaccanti

Dzeko ha avuto il privilegio di giocare con alcuni dei migliori attaccanti del mondo, e la domanda su chi fosse la coppia migliore tra lui e Salah o Lautaro-Thuram lo fa sorridere. “Io e Salah abbiamo avuto un grande feeling”, dice, riconoscendo anche il talento e la sorpresa positiva che gli ha riservato Thuram. Parlando di Lautaro Martinez, Dzeko non ha dubbi sul suo potenziale: “Merita il Pallone d’oro”, sostiene, lodando il suo impatto decisivo sia per l’Inter che per la nazionale argentina.

Stima per grandi allenatori

Dzeko ha avuto allenatori di grande calibro nella sua carriera, e tra questi c’è anche José Mourinho, che ha avuto brevemente alla Roma. “José è un uomo e un grandissimo allenatore dal carisma incredibile”, afferma, mostrando rispetto per un tecnico che ha segnato il calcio mondiale. Anche Simone Inzaghi, attuale allenatore dell’Inter, riceve lodi da Dzeko per la sua capacità di coinvolgere tutti i giocatori nel progetto, un aspetto non semplice in squadre piene di talenti.

Uno sguardo al futuro

Guardando al futuro, Dzeko non esclude la possibilità di continuare a giocare, forse con il Fenerbahce o altrove, ma una cosa è certa: non pensa di appendere gli scarpini al chiodo. “Io mi vedo giocatore ancora”, dichiara con convinzione. E per quanto riguarda la sua vita post-calcio, la sua mente e il suo cuore sembrano orientati verso l’Italia, un paese che lui e sua moglie considerano casa, sia che si tratti di Roma o Milano. In ogni caso, per Edin Dzeko, il viaggio continua, con nuove sfide e traguardi all’orizzonte.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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