Il Milan vive una serata amarissima a Parigi. Qualificazione agli ottavi non del tutto compromessa, ma la sensazione lasciata in eredità dalla sfida del Parco dei Principi si riassume in una sola parola: “ridimensionamento”, a livello di ambizioni e anche di singoli. Fra i principali imputati, Rafael Leao.
Leao, ancora inespresso? I numeri dicono che…
Il portoghese con la numero dieci sulle spalle, era atteso alla sfida contro Mbappé. Confronto impietoso, come sottolineato senza troppi giri di parole da due ex come Viera e Seedorf. Ma al netto del giudizio tecnico più o meno tranchant, per restare in tema, è evidente che Leao stia vivendo un disagio esploso a Parigi. La prestazione al Parco dei Principi è la punta in iceberg di un giocatore di 24 anni (pochi in generale, abbastanza per inquadrare categoricamente un calciatore) rimasto fra color che son sospesi nel limbo che divide i buoni calciatori dai campioni. I numeri, in questo senso, lasciano poco spazio alle interpretazioni. In campo internazionale, Leao tende a sparire. in questo inizio di stagione in particolare, ma anche in generale. Appena due, le reti messe a segno in Champions League e solo una in più quelle realizzate con la maglia della nazionale portoghese. E anche in campionato, sebbene si esprima con continuità, non ha esattamente numeri da bomber spaccaporte: 41 gol in 139 partite, uno ogni 200’. Pochino, insomma, per essere paragonato a Mbappé, più o meno suo coetaneo, ma con alle spalle un percorso molto diverso in termini di reti, titoli e vittorie in campo nazionale e internazionale.
Qual è il vero Leao?
Legittimo chiedersi quale sia il vero Leao: quello che ha mostrato lampi di classe assoluta in serie A o il giocatore timido di fronte ai grandi palcoscenici? L’unica certezza è che l’atteggiamento nei suoi confronti sia cambiato. Non è considerato più una promessa, dunque gli viene perdonato poco o nulla. La sensazione, sostenuta dai numeri, è che il paragone con Mbappé sia dannoso, oltre che ingeneroso. Una vera e propria forzatura. Anche dal punto di vista tecnico: Leao è un esterno che dà il meglio sulla sinistra ma che non ha quella confidenza con la rete paragonabile a Mbappé, una vera macchina da gol con un killer instict che… non si può allenare. A certi livelli, o ci sei o non ci sei. E Leao, per adesso, semplicemente non c’è. Non è detto però che non possa arrivarci, anche se le vette raggiunte dal francese sembrano oggettivamente irraggiungibili.