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Le grandi squadre si ritirano dalla Nations League: scopri chi dice ‘io non ci sto’

La Nations League e le sfide delle grandi nazionali

Impatto delle assenze nei team europei

Il prossimo turno di Nations League si preannuncia carico di aspettative, ma anche segnato da notevoli assenze tra le file delle grandi nazionali europee. Questa competizione, che sta gradualmente guadagnando prestigio nel panorama calcistico internazionale, vede la partecipazione di squadre come Italia, Belgio, Francia, e Spagna, tutte alle prese con la gestione di infortuni e scelte tecniche dettate da un calendario sempre più fitto.

Il caso della Francia

Il caso più eclatante è quello della Francia, la cui formazione per le prossime partite è stata al centro di dibattiti accesi. Il tecnico Didier Deschamps ha scelto di non convocare Kylian Mbappè, nonostante il giocatore sia in piena attività con il suo club, il Real Madrid. Questa decisione ha suscitato non poche critiche, ma Deschamps ha motivato la sua scelta con la necessità di proteggere l’atleta, evitando conflitti con il club di appartenenza. A questo si aggiungono le assenze di Antoine Griezmann, Adrien Rabiot, N’Golo Kanté e Dayot Upamecano, creando non pochi problemi nella composizione del team, che vedrà Mike Maignan, portiere del Milan, tra i candidati alla fascia di capitano.

Situazione in Spagna e Serbia

Anche la Spagna, campione d’Europa in carica, affronta problemi simili con le assenze di giocatori chiave come Rodri e Dani Carvajal, entrambi vittime di infortuni. La squadra si affida quindi all’esperienza di Alvaro Morata e alla freschezza di giovani talenti come Yamal e Nico Williams per affrontare una Danimarca in ottima forma sotto la guida del nuovo ct Lars Knudsen.

La situazione non è migliore per la Serbia, che dovrà fare a meno di Dusan Vlahovic nella sfida contro la Svizzera. L’attaccante, nonostante un periodo di forma straordinaria con il suo club, è stato lasciato a riposo dal ct Stojkovic, dimostrando come la gestione del benessere dei giocatori stia diventando una priorità anche in ambito internazionale.

La Germania e la sua fase di ricostruzione

Per quanto riguarda la Germania, la squadra è in una fase di ricostruzione dopo l’Europeo del 2024 e i ritiri internazionali di figure storiche come Manuel Neuer e Toni Kroos. Il ct Julian Nagelsmann ha dovuto rinunciare a Kai Havertz, recentemente infortunato, e ha chiamato Jonathan Burkardt, giovane attaccante del Mainz che sta vivendo un ottimo inizio di stagione.

Conclusioni sulle strategie e la gestione degli atleti

Queste assenze e scelte tecniche sollevano questioni importanti riguardo l’impatto del calendario calcistico sempre più congestionato sulla salute dei giocatori e sulle strategie delle squadre nazionali. Mentre le competizioni di club continuano ad esercitare una forte pressione sui calendari, le nazionali si trovano costrette a navigare tra gli impegni dei giocatori e la necessità di ottenere risultati positivi in campo internazionale.

La Nations League, quindi, non solo serve come teatro per alcune delle più eccitanti sfide calcistiche internazionali, ma diventa anche un campo di prova per la gestione degli atleti in un’era di sport sempre più esigente. Le scelte fatte dai ct delle varie nazionali in questo contesto potrebbero definire non solo i risultati immediati nei loro gruppi, ma anche influenzare le strategie a lungo termine su come bilanciare gli interessi nazionali con quelli dei club di appartenenza dei giocatori.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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