La Lazio ha visto svanire il sogno di conquistare la quinta vittoria consecutiva in Europa League con un deludente 0-0 contro il Ludogorets, disputato all’Olimpico. Questo pareggio ha lasciato un senso di frustrazione tra i tifosi biancocelesti, soprattutto a causa di un episodio controverso che ha caratterizzato l’incontro. Nonostante una prestazione che ha evidenziato la volontà della squadra di Baroni di dominare il gioco, la difesa bulgara ha saputo resistere, portando a casa un punto prezioso.
La formazione della Lazio
La squadra di Baroni ha mostrato un ampio turnover rispetto all’undici titolare schierato contro il Bologna nel weekend precedente. In campo, si sono viste sette novità, tra cui i confermati Pellegrini, Guendouzi, Vecino e Pedro. Il rientrato Noslin, dopo tre turni di squalifica, ha occupato il centro dell’attacco, supportato da Dia. La Lazio ha subito cercato di prendere in mano il gioco, con Marusic che ha provato un colpo di testa parato dal portiere avversario, Bonmann. Tuttavia, il Ludogorets si è dimostrato una squadra ben organizzata, difendendosi con un sistema che alternava una linea difensiva a quattro a una più cauta a sei, rendendo difficile per la Lazio trovare spazi.
Difficoltà offensive
Nonostante il predominio del possesso palla, la Lazio ha faticato a creare occasioni concrete. Ecco alcuni momenti chiave:
- Tchaouna ha tentato un tiro che è finito fuori.
- Pedro ha cercato di concretizzare un’azione promettente, ma il tiro finale di Noslin è stato impreciso.
- Il primo tempo si è concluso sullo 0-0, con la Lazio che continuava a martellare senza però riuscire a scardinare la difesa bulgara.
L’episodio controverso
Nella ripresa, Baroni ha effettuato tre sostituzioni, inserendo Lazzari, Isaksen e Castellanos al posto di Pellegrini, Tchaouna e Dia. Queste modifiche hanno portato a un cambio tattico significativo, con Marusic che è passato sulla fascia sinistra e Pedro che ha assunto il ruolo di trequartista centrale. La Lazio ha mostrato maggiore intensità, ma un episodio chiave è avvenuto al 29’ del secondo tempo: Isaksen è stato atterrato in area da Marcus. L’arbitro Strukan, inizialmente lasciando correre, è stato richiamato dal Var per rivedere l’azione. Nonostante la chiara evidenza del fallo, il rigore non è stato concesso, scatenando le proteste dei giocatori laziali e l’indignazione dei tifosi sugli spalti.
La pressione finale
Dopo l’episodio del rigore non concesso, la Lazio ha continuato a premere, cercando in tutti i modi di trovare la via del gol. Al 34’, Zaccagni ha sostituito Pedro, mentre il Ludogorets ha effettuato due cambi. La pressione della Lazio è aumentata, culminando in un tiro potente di Guendouzi che ha colpito la traversa al 41’. Nonostante cinque minuti di recupero, la Lazio non è riuscita a infrangere il muro bulgaro.
Il risultato finale di 0-0 ha lasciato i biancocelesti con un’ulteriore occasione sprecata e il rammarico per un rigore non concesso che avrebbe potuto cambiare le sorti della partita. Ora, la Lazio dovrà concentrarsi sulle prossime sfide, cercando di ritrovare la brillantezza in fase offensiva e di capitalizzare le occasioni che si presenteranno, soprattutto in un torneo così importante come l’Europa League. Il cammino continua, ma la sensazione è che questo pareggio, unito alle decisioni arbitrali, abbia lasciato un segno profondo nell’animo della squadra e dei suoi sostenitori.