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Lancia Thema compie 40 anni: un viaggio nella storia della vera ammiraglia italiana

La Lancia Thema rappresenta uno dei simboli più iconici del secondo boom economico italiano, un periodo di grande trasformazione che ha caratterizzato la Penisola negli anni Ottanta. Introducendo un modello che si adattava perfettamente ai cambiamenti socio-economici dell’epoca, la Thema si è distinta come una vera ammiraglia, capace di attrarre l’attenzione di una clientela alla ricerca di prestigio e raffinatezza. La sua presentazione avvenne il 14 novembre 1984 al Salone dell’Automobile di Torino, dove il pubblico poté ammirare per la prima volta questa vettura che avrebbe avuto un impatto significativo sul mercato automobilistico italiano.

Vendite e posizionamento sul mercato

Durante il suo decennio di vita, la Thema vendette circa 370.000 esemplari, un risultato notevole considerando che rientrava nel segmento E, un’area di mercato tradizionalmente dominata da marchi come Mercedes-Benz e BMW. Ma la Thema si differenziava per la sua eleganza e il suo fascino, che si distaccavano dal rigore delle concorrenti tedesche, proponendo una visione più passionale e sofisticata della mobilità di lusso. Con un prezzo di partenza di 25.438.000 lire nel 1984, che oggi equivalgono a circa 42.000 euro, la Thema si posizionava come un prodotto di alta gamma, accessibile a una clientela benestante.

Motorizzazioni e prestazioni

Le motorizzazioni disponibili al debutto erano varie e si adattavano a diverse esigenze. Il motore d’ingresso era un 2.0 a 8 valvole, mentre il modello più ambito era il 2.0 i.e. Turbo, che con la sua potenza di 165 Cv a 5.500 giri e una coppia di 255 Nm a 2.500 giri, rappresentava il connubio perfetto di prestazioni e desiderabilità. Questo modello, oltre a vantare caratteristiche tecniche superiori, richiamava anche l’epica storia di Lancia nel mondo dei rally. Anche il V6, sviluppato in collaborazione con il gruppo PRV, offriva buone prestazioni, ma era il motore turbo a catturare l’immaginazione dei consumatori.

Innovazione e tecnologia

La Thema era costruita sulla piattaforma “Tipo 4”, una delle prime architetture condivise tra diversi produttori, che includeva anche Fiat Croma, Alfa Romeo 164 e Saab 9000. Questo approccio innovativo non solo ottimizzava i costi di produzione, ma permetteva anche di beneficiare di tecnologie avanzate. La Thema vantava un sistema di sospensioni indipendenti, un impianto frenante all’avanguardia e un sistema di monitoraggio elettronico chiamato Control System, che, sebbene innovativo, si rivelò essere uno dei punti deboli del modello, con diversi malfunzionamenti segnalati nel corso degli anni.

Design e versione speciali

Esteticamente, la Lancia Thema fu disegnata da Giorgetto Giugiaro, un nome di punta nel design automobilistico, che le conferì un aspetto elegante e aerodinamico, con un coefficiente di resistenza di 0,32. La maggior parte delle vetture era disponibile in carrozzeria a tre volumi, ma una versione station wagon fu realizzata in oltre 20.000 esemplari. Inoltre, una limousine esclusiva fu prodotta per clienti selezionati, come Gianni Agnelli, e rappresentava il massimo del lusso di quel periodo.

Restyling e nuove motorizzazioni

Nel 1988, la Thema subì un restyling significativo, dando vita alla seconda serie, che si distinse per nuove motorizzazioni e aggiornamenti stilistici. Il modello 2.0 a 8 valvole fu affiancato da un 2.0 a 16 valvole, mentre il turbodiesel ricevette un incremento di cilindrata, passando a 2.5 litri. Le novità non si limitarono ai motori: la plancia divenne ancora più sofisticata, con l’introduzione di inserti in radica e una strumentazione circolare, migliorando ulteriormente l’esperienza di guida.

La terza serie e il modello 8.32

La terza serie, nota come “Super Thema”, venne lanciata nel 1992 e presentò un design rinnovato e ulteriori aggiornamenti tecnici. Tra le novità, spiccava il motore 3.0 V6 Busso, che sostituiva il precedente 2.8, portando le prestazioni a nuovi livelli. Anche il 2.0 16 valvole turbo ottenne significativi miglioramenti, avvicinandosi alle performance della lussuosa 8.32, un modello speciale che combinava il motore V8 Ferrari con le caratteristiche di una berlina di lusso.

Declino e ritorno del nome Thema

La Thema 8.32, prodotta in soli 3.500 esemplari, rappresentava l’unione di due leggende dell’automobilismo italiano, Lancia e Ferrari. Con il suo motore V8, era in grado di raggiungere i 240 km/h, distinguendosi non solo per la potenza, ma anche per un design sportivo e raffinato. Gli interni di questo modello erano un trionfo di lusso, con plance in radica e rivestimenti in pelle pregiata.

Tuttavia, il declino della Thema coincise con la crisi del marchio Lancia, che negli anni successivi non riuscì a replicare il successo della sua ammiraglia. La Lancia K, purtroppo, non riuscì a raccoglierne l’eredità, vendendo meno di 105.000 esemplari. Solo nel 2011 il nome “Thema” tornò in auge, sebbene in una forma rimaneggiata e meno prestigiosa, legata all’architettura della Chrysler 300C.

Oggi, a 40 anni dal suo debutto, la Lancia Thema rimane un simbolo di un’epoca, un esempio di come l’automobile possa riflettere i cambiamenti e le aspirazioni di una società in evoluzione. La sua storia è un tributo all’ingegnosità italiana e alla capacità di creare veicoli che non solo soddisfano esigenze pratiche, ma che diventano anche oggetti di desiderio.

Luisa Marcelli

Luisa è una redattrice sportiva appassionata di tutto ciò che produce un rombo di motore. Nel corso degli anni, Luisa ha maturato un'esperienza significativa lavorando per alcune delle testate più prestigiose nel campo dell'automobilismo e delle moto, coprendo eventi nazionali e internazionali che spaziano dalla Formula 1 al MotoGP, fino alle rally e alle competizioni di auto storiche. Grazie alla sua conoscenza approfondita della tecnica, della storia e delle innovazioni del mondo motoristico, è diventata un punto di riferimento per gli appassionati, sempre pronta a condividere insights unici e approfondimenti coinvolgenti. Oltre al suo lavoro di redazione, Luisa ama partecipare a incontri e conferenze del settore, dove apprezza discutere delle ultime tendenze e tecnologie con esperti e appassionati. Nel suo tempo libero, si dedica alla guida sportiva e alla scoperta di nuovi tracciati, perché per lei il motore non è solo lavoro ma una vera e propria vocazione. In Wigglesport, Luisa porta tutta la sua esperienza e passione, offrendo ai lettori articoli che combinano analisi tecnica e narrazione avvincente, il tutto condito dalla sua inesauribile energia e curiosità. Per chi condivide la sua passione o desidera avvicinarsi al fantastico mondo dei motori, Luisa Marcelli è la voce giusta da seguire.

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