Mattia Mustacchio è un calciatore che ha saputo farsi notare nel panorama del calcio italiano, soprattutto tra le categorie inferiori. A 35 anni, la sua carriera è stata caratterizzata da un percorso “vagabondo”, avendo indossato la maglia di ben 13 squadre diverse tra Serie B e Serie C, con una breve parentesi in Serie A. La sua storia è un mix di esperienze che parlano di calcio, determinazione e passione.
Nel 2009, la carriera di Mustacchio ha preso una piega interessante quando ha debuttato in Serie A con la Sampdoria, grazie a Fabio Paratici. Ricorda con affetto quel periodo, definendolo “magico”, e racconta aneddoti divertenti sul suo rapporto con Antonio Cassano: “Eravamo uno squadrone, Cassano mi insultava”. Nonostante le battute e gli sfottò, tra i due c’era un profondo rispetto. Cassano, con la sua personalità esplosiva, ha spinto Mustacchio a dare il massimo sul campo: “Pretendeva molto. Vedeva il calcio in un modo diverso dal normale”.
Dopo l’esperienza in Serie A, Mustacchio ha continuato a collezionare presenze nelle leghe minori, accumulando 275 presenze in Serie B e numerosi gol. La sua attuale avventura con l’AlbinoLeffe rappresenta un nuovo capitolo della sua carriera. “Mi mancava esultare”, afferma, dopo aver ritrovato il gol con una doppietta contro l’Alcione. Nonostante non si consideri un attaccante puro, il suo obiettivo è sempre quello di far segnare i compagni: “Cerco sempre di migliorarmi”.
La vita da vagabondo non è stata semplice. Mustacchio spiega: “In ogni società ci sono dinamiche diverse. Nei primi anni trovavo poco spazio e per giocare di più dovevo cambiare squadra”. Le scelte di allenatori e dirigenti possono influenzare in modo significativo il percorso di un calciatore. Ricorda con nostalgia la sua esperienza alla Pro Vercelli, dove ha segnato 12 gol in una stagione, ma ha dovuto cercare nuove opportunità a causa di un cambio di gestione.
Le ambizioni dell’AlbinoLeffe
Quest’anno, l’AlbinoLeffe ha grandi ambizioni. “Dobbiamo alzare sempre più l’asticella”, afferma Mustacchio. La squadra ha mostrato potenzialità, ma ha anche affrontato fragilità difensive nei momenti cruciali delle partite. “Se le partite finissero all’80’ saremmo più in alto in classifica”, osserva, sottolineando l’importanza di migliorare la concentrazione nei minuti finali.
Momenti memorabili e differenze tra le categorie
Mustacchio ha vissuto anche momenti memorabili in Serie A, come la promozione con il Crotone nella stagione 2019-20. “Avevamo una squadra molto forte tecnicamente e umanamente. Eravamo un bel gruppo, pieno di personalità forti”. Questa esperienza ha contribuito alla sua crescita, sia sul piano calcistico che personale.
Riguardo alla differenza tra Serie B e Serie C, Mustacchio afferma: “In Serie C ci sono tanti ragazzi giovani, mentre la Serie B è molto più matura”. Questa distinzione gli ha permesso di adattarsi rapidamente alle esigenze di ogni squadra.
Con un contratto in scadenza a giugno, Mustacchio guarda al futuro con determinazione. “Al momento punto a fare bene con l’AlbinoLeffe. Cerco di migliorarmi e dare una mano alla squadra”. Nonostante il suo status di vagabondo del calcio, la passione per il gioco e il desiderio di contribuire al successo della propria squadra rimangono intatti.
Infine, parlando delle superstizioni pre-partita, Mustacchio rivela di non avere riti scaramantici particolari, ma di seguire una routine metodica, come ascoltare musica prima delle partite. Una preparazione che lo aiuta a mantenere la concentrazione e affrontare al meglio le sfide. La storia di Mattia Mustacchio è un esempio di come, con passione e perseveranza, si possano affrontare le difficoltà e continuare a lottare per i propri sogni nel complesso mondo del calcio.