La straordinaria forza di Minnie Ruth, l’anima dietro ai record e alle medaglie di Jesse Owens

Minnie Ruth Solomon e Jesse Owens: un amore destinato alla leggenda

Il 5 luglio 1935, Minnie Ruth Solomon percorreva la navata centrale di una chiesa di Cleveland, Ohio, ignara di quanto straordinaria sarebbe diventata la sua vita accanto all’uomo che stava per sposare. Jesse Owens, il promettente atleta che avrebbe scritto pagine indelebili nella storia dello sport, stava per diventare suo marito. Minnie conosceva bene le qualità di Jesse, sia umane che sportive, ma non immaginava il percorso che il destino avrebbe riservato loro. Quella giornata segnava l’inizio di un viaggio condiviso che avrebbe portato entrambi nel cuore della leggenda.

Minnie Ruth, con la sua dolcezza e determinazione, aveva un obiettivo semplice: costruire una famiglia con Jesse, crescere i loro figli e prendersi cura della loro casa. Mentre Jesse correva verso la gloria, Minnie restava nell’ombra, offrendo la sicurezza e il supporto necessari affinché Jesse potesse brillare sul palcoscenico mondiale. La loro relazione si era forgiata all’Università dell’Ohio, dove Jesse era arrivato grazie ai sacrifici del padre, che aveva sempre creduto nell’importanza dell’istruzione come strumento di emancipazione.

Lotta contro le avversità

La vita di Jesse non era stata facile: nato nel 1913 a Oakville, Alabama, aveva conosciuto fin da piccolo le dure realtà del razzismo. Trasferitosi a Cleveland con la famiglia, lottò contro la povertà e le discriminazioni, ma trovò nel padre un modello di resilienza e determinazione. Fu proprio grazie a questi valori che Jesse poté sviluppare il suo talento atletico, correndo con gioia e determinazione. Era la gioia, infatti, la vera fonte del suo successo, più del desiderio di riscatto sociale.

Nel 1933, durante i campionati nazionali studenteschi, Jesse catturò l’attenzione del mondo sportivo con prestazioni eccezionali, che gli valsero un posto all’Università statale dell’Ohio. Fu qui che il suo cammino si intrecciò con quello di Minnie Ruth. Due mesi prima del loro matrimonio, Jesse stabilì record mondiali che lo consacrarono come un fenomeno dell’atletica. In un solo giorno, il 25 maggio 1935, infranse sei record mondiali, un’impresa che annunciava la sua futura grandezza.

La famiglia come pilastro

Quando Jesse e Minnie si sposarono, erano già genitori di Gloria, nata nel 1932. La famiglia era il centro del loro mondo, e Minnie era la colonna portante che sosteneva Jesse nei momenti di difficoltà e trionfo. Nel 1936, quando Jesse si recò a Berlino per le Olimpiadi, Minnie e la piccola Gloria rimasero a casa, ma il loro amore e sostegno erano sempre presenti. Jesse tornò con quattro medaglie d’oro, sconfiggendo non solo gli avversari in pista ma anche i pregiudizi razziali del tempo. La leggenda narra di un mancato saluto di Hitler, che Jesse stesso smentì, ma fu il presidente Roosevelt a ignorarlo veramente, non invitandolo alla Casa Bianca al suo ritorno.

Impegno per una società più giusta

Nonostante i trionfi, Jesse affrontò nuovamente il razzismo nel suo paese. Anziché abbattersi, si dedicò al professionismo e, dopo la Seconda Guerra Mondiale, intraprese la carriera di allenatore. Minnie fu sempre al suo fianco, combattendo insieme per una società più giusta. La loro famiglia si allargò con l’arrivo di Marlene e Beverly, ma la lotta contro le discriminazioni continuava a essere una costante.

Nel 1976, Jesse ricevette il collare d’argento dell’Ordine Olimpico e la Medaglia presidenziale della libertà, riconoscimenti che celebravano il suo contributo nel superare le barriere del razzismo e della segregazione. Al suo fianco, come sempre, c’era Minnie Ruth, la sua compagna di vita, il suo pilastro. Jesse Owens non solo corse per vincere medaglie, ma per abbattere le ipocrisie e le ingiustizie del suo tempo, forte del sostegno della donna che amava.

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