Arrigo Sacchi, una delle menti più brillanti del calcio italiano, non ha mai perso occasione per sottolineare l’importanza di avere un undici sempre attivo e dinamico, sia in fase di possesso che senza palla. Questo mantra potrebbe essere una chiave di lettura essenziale per comprendere il recente progresso del Milan sotto la guida di Paulo Fonseca. La partita contro il Real Madrid ha messo in evidenza una squadra che, a differenza dei galacticos di Ancelotti, ha saputo mantenere compattezza, ritmo e un’organizzazione impeccabile.
Un confronto tra giganti
Il Real Madrid, con stelle come Vinicius, Mbappé e Bellingham, ha mostrato una sorprendente mancanza di coesione, svelando i propri punti deboli. Al contrario, il Milan ha saputo sfruttare al meglio la sua capacità di giocare come un unico blocco, evidenziando un’identità di squadra che si è rivelata determinante. Un esempio lampante è stato Rafael Leao, che, pur non essendo noto per il suo lavoro difensivo, ha dimostrato una maggiore disponibilità a sacrificarsi per la squadra, in un contagio virtuoso che ha coinvolto tutto il gruppo.
Innovazioni tattiche
La scelta tattica di utilizzare Musah come quinto uomo in fase difensiva ha contribuito a dare ulteriore solidità al Milan, permettendo alla squadra di limitare le avanzate del Real Madrid e di chiudere gli spazi. Questo approccio ha segnato un netto miglioramento rispetto alle prestazioni della squadra nelle prime uscite stagionali, come dimostrato dalla sconfitta contro il Parma, quando il Milan era apparso vulnerabile alle ripartenze avversarie.
Crescita e consapevolezza
Il progresso del Milan non è solo frutto di un miglioramento collettivo, ma anche di una crescente consapevolezza nei propri mezzi. La vittoria al Bernabeu ha infuso una nuova autostima nella squadra, che ora si sente in grado di competere ad alti livelli. Con un mercato invernale che potrebbe portare rinforzi in attacco e a centrocampo, i rossoneri sono pronti ad affrontare il campionato con un rinnovato spirito competitivo.
Il ruolo chiave di Tijjani Reijnders
Un giocatore che potrebbe rivelarsi fondamentale in questa crescita è Tijjani Reijnders. L’olandese ha dimostrato di avere un potenziale straordinario, con la capacità di influenzare il gioco in ogni zona del campo. La sua visione di gioco e la sua intelligenza tattica lo rendono un elemento chiave per il futuro del Milan, un giocatore attorno al quale tutta la squadra può crescere.
La sfida dello scudetto
Il Milan, nonostante un inizio di stagione altalenante, ha dimostrato di poter competere con le migliori, battendo sia i campioni d’Italia che quelli d’Europa. Tuttavia, per aspirare realmente allo scudetto, i rossoneri devono superare i loro periodici cali di tensione, come quelli visti contro Parma, Fiorentina e Monza. La squadra deve imparare a mantenere un rendimento costante, giocando sempre al massimo delle proprie capacità, indipendentemente dall’avversario.
Verso una mentalità vincente
Il cammino verso il titolo non richiede miracoli, ma una costante attenzione ai dettagli e una mentalità vincente. Il Napoli, l’Inter e la Juventus presentano tutti punti interrogativi che il Milan può sfruttare a proprio vantaggio. Tuttavia, il vero salto di qualità sarà quello di giocare bene non solo nei grandi appuntamenti, ma anche nelle partite meno glamour, come quella contro il Cagliari. Solo così il Milan potrà aspirare a diventare una vera grande del calcio italiano, capace di giocare per azione e non solo per reazione.