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La storica vittoria di Attila contro l’Inter

Il gol di Mark Hateley contro l’Inter nel derby del 28 ottobre 1984 è entrato nella storia del calcio italiano come uno dei gol più iconici e memorabili degli anni ’80. Per i tifosi milanisti, quell’azione rappresenta non solo una vittoria cruciale contro i rivali cittadini, ma anche un simbolo di potenza e bellezza calcistica che trascende il tempo. La figura di Hateley, con il suo caratteristico taglio di capelli Mullet, che si eleva sopra il difensore Fulvio Collovati, è diventata un’immagine scolpita nella memoria collettiva.

Quella domenica pomeriggio, il sole di San Siro illuminò un momento che sarebbe stato raccontato e celebrato per decenni. Il cross dalla destra di Pietro Paolo Virdis trovò la testa di Hateley, che sovrastò di trenta centimetri Collovati, uno dei difensori più forti dell’epoca, e con un colpo di testa potente e preciso mandò il pallone alle spalle di Walter Zenga, il portiere dell’Inter. Quel gol non solo regalò la vittoria al Milan, che si impose per 2-1, ma divenne un simbolo di grandezza e determinazione calcistica.

Pochi minuti prima, Hateley si era già reso protagonista di un altro colpo di testa, che solo una straordinaria parata di Zenga aveva negato. Ma il gol che segnò al 63° minuto fu il momento clou di una partita che vide anche le reti di Spillo Altobelli e Agostino Di Bartolomei. Con quella vittoria, il Milan di Nils Liedholm si portò al secondo posto in classifica, a fianco del Torino e alle spalle di un sorprendente Hellas Verona, che in pochi allora avrebbero immaginato potesse vincere lo scudetto.

L’arrivo di Mark Hateley al Milan

Mark Hateley, soprannominato “Attila” per la sua forza e la sua presenza fisica, era arrivato al Milan dal Portsmouth, dove si era messo in luce nella Seconda Divisione inglese. Era figlio d’arte; suo padre Tony aveva giocato per squadre storiche come Liverpool, Chelsea e Aston Villa. Mark Hateley era un attaccante potente, alto 186 centimetri e pesante 82 chili, noto per la sua capacità di colpire di testa, anche se, come disse il suo allenatore Liedholm, doveva ancora migliorare con i piedi.

Un impatto immediato in Serie A

La sua audacia e il suo coraggio in campo lo rendevano un giocatore temerario, uno che non conosceva il pericolo. Il suo impatto in Serie A fu immediato, e anche se il suo stipendio era modesto rispetto a quello di altri grandi stranieri del campionato, il suo contributo fu inestimabile. Hateley giocò per il Milan per tre stagioni, dal 1984 al 1987, segnando 17 gol in 66 presenze in Serie A.

Purtroppo, quel gol iconico contro l’Inter fu seguito da un infortunio al menisco che lo costrinse a un lungo stop, ma Hateley tornò in campo dimostrando ancora una volta il suo valore. Dopo la sua esperienza al Milan, Hateley continuò la sua carriera in Francia con il Monaco, in Scozia con i Rangers, e in Inghilterra con QPR, Leeds e Hull City, prima di chiudere la carriera nelle Highlands scozzesi con il Ross County.

Un legame indissolubile con il Milan

Con la nazionale inglese, Hateley giocò 32 partite e segnò 9 reti, tra cui una memorabile al Maracanà contro il Brasile. Nonostante la sua carriera lo abbia portato lontano dall’Italia, Hateley è rimasto sempre legato al Milan, cui spesso riserva parole di affetto e dolcezza nel suo ruolo di opinionista televisivo. Quel gol contro l’Inter continua a vivere non solo nei ricordi dei tifosi, ma anche nella storia del calcio, come un esempio di come un singolo momento possa rappresentare l’essenza di uno sport.

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