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La storia di Ferreira Pinto: sfottò di Inzaghi e il sogno sfumato con la Juve

Nel calcio moderno, le bandiere sembrano ormai scomparse, soprattutto nel contesto professionistico. Tuttavia, nel mondo dei dilettanti, emergono figure che resistono al passare del tempo e delle mode, come Adriano Ferreira Pinto. Questo calciatore sta per compiere 45 anni, ma continua a correre sulla fascia con la stessa grinta di sempre, ignorando il peso della carta d’identità. Tra queste storie di passione e dedizione, quella di Ferreira Pinto brilla per la sua autenticità e il suo legame indissolubile con la squadra del Ponte San Pietro.

Adriano Ferreira Pinto ha indossato per la prima volta la maglia del Ponte San Pietro nel 2014 e da allora non l’ha mai abbandonata, neanche dopo la retrocessione in Eccellenza dello scorso anno. La sua è una scelta romantica, che riflette un amore puro per il calcio, nato in un passato glorioso in Serie A con l’Atalanta. Bergamo è diventata la sua casa, il luogo dove ha scelto di far crescere i suoi figli e dove ha trovato un senso di appartenenza che va oltre il calcio.

Il fine settimana scorso, Ferreira Pinto ha segnato una doppietta, dimostrando che le emozioni del campo sono immutate. “Quando hai la passione dentro, il gol è la ciliegina sulla torta”, dice con gli occhi lucidi e il sorriso di un bambino. La gioia di segnare è per lui la stessa di quando ha iniziato la sua carriera, e ogni doppietta rappresenta una giornata perfetta.

Fedeltà e amore per il Ponte San Pietro

La sua permanenza al Ponte San Pietro è un atto di fedeltà e amore per una società che ha sposato con una semplice stretta di mano. Dopo un periodo turbolento, la società ha deciso di confermarlo, dimostrando fiducia incondizionata. “Voglio continuare a onorare la maglia del Ponte ogni giorno”, afferma, sottolineando l’importanza di trasmettere ai giovani la fame di successo e l’importanza di guadagnarsi ogni traguardo sul campo.

Oltre 300 presenze con il Ponte San Pietro fanno di lui un’icona, un simbolo di dedizione e integrità. Nonostante gli abbiano tolto la fascia di capitano e la maglia numero 10, per Ferreira Pinto ciò che conta è il carisma e il rispetto che ha guadagnato nel tempo. Il legame con la comunità di Bergamo è profondo e sincero, un rapporto di mutuo rispetto e gratitudine.

La sfida dell’Eccellenza

La retrocessione in Eccellenza è stata una delle sfide più dure della sua carriera, ma non ha mai pensato di smettere. “Fisicamente mi sento ancora molto bene”, dice, e questo lo ha spinto a continuare a giocare. La nuova esperienza in Eccellenza è una novità, ma Ferreira Pinto si adatta grazie alla sua passione inesauribile. Nonostante le dinamiche diverse rispetto alla Serie D, l’entusiasmo e l’amore per il calcio lo spingono a dare sempre il massimo.

Segreti di longevità

Il segreto della sua longevità sportiva risiede nella disciplina e nella cura del proprio corpo. “Se un giorno esagero con qualcosa, il giorno dopo vado a correre”, spiega, sottolineando l’importanza di mantenersi in forma. La determinazione e la voglia di migliorarsi ogni giorno sono i valori che cerca di trasmettere ai giovani calciatori.

Un legame speciale con Bergamo

Bergamo è la città dove ha scelto di mettere radici, un luogo che lo ha accolto con calore e che lui considera casa. “L’amore che mi hanno mostrato i bergamaschi è bellissimo”, afferma. È in questa città che Ferreira Pinto ha trovato il suo equilibrio, un tratto d’unione tra la sua carriera calcistica e la vita familiare.

Tra Brasile e Italia

Nonostante i tanti anni trascorsi in Italia, Ferreira Pinto si sente profondamente brasiliano. Tuttavia, riconosce il ruolo fondamentale che l’Italia ha avuto nella sua vita e nella sua carriera. “Sono grato all’Italia per tutto quello che mi ha dato”, dichiara, unendo il suo amore per il Brasile con il rispetto per il paese che lo ha accolto.

Ricordi con l’Atalanta

I suoi ricordi più belli con l’Atalanta includono la firma del contratto e un gol memorabile contro il Napoli. Questi momenti sono impressi nel suo cuore, insieme alla festa per la promozione in Serie A. L’Atalanta rappresenta un capitolo importante della sua vita, e guarda con orgoglio ai successi che la squadra sta ottenendo sotto la guida di Gasperini.

Futuro da allenatore

Ferreira Pinto ha condiviso lo spogliatoio con diversi campioni, tra cui Simone Inzaghi. Anche se non avrebbe mai immaginato che Inzaghi potesse diventare un grande allenatore, oggi lo ammira per il percorso intrapreso. “Gli auguro il meglio”, dice con sincerità.

Guardandosi indietro, Ferreira Pinto non ha rimpianti, se non quello di non aver potuto vestire la maglia del Brasile. Tuttavia, è soddisfatto delle scelte fatte e del contributo che ha dato ovunque sia stato. Ora, con il patentino UEFA B, si prepara per una nuova sfida: diventare allenatore. Vuole trasmettere ai giovani tutto ciò che ha imparato in una carriera ricca di esperienze e successi.

Ferreira Pinto continua a correre, a 45 anni, con la stessa passione di sempre. Un esempio di dedizione e amore per il calcio, un simbolo di come la vera essenza dello sport possa andare oltre il tempo e le mode.

Stefano Cerulli

Stefano è un appassionato di sport e redattore sportivo con una carriera che riflette il suo profondo amore per il calcio e l'atletica. Nato a Milano nel 1985, ha nutrito fin da giovane una passione innata per lo sport, alimentata dalle domeniche passate sugli spalti dello stadio San Siro e dalle interminabili ore di allenamento sulle piste d'atletica locali. Dopo aver conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi di Milano, Stefano ha iniziato la sua carriera nel mondo del giornalismo sportivo. I suoi primi articoli, pubblicati su riviste minori, hanno subito messo in luce la sua abilità nel raccontare con vividezza e competenza le vicende sportive, catturando l'attenzione di un pubblico sempre più vasto. Stefano è noto per il suo stile di scrittura coinvolgente, capace di trasmettere non solo i fatti ma anche le emozioni e la tensione che caratterizzano ogni evento sportivo. La sua capacità di analisi e la profonda conoscenza tecnica dei diversi sport gli permettono di offrire ai lettori articoli di grande qualità, che spaziano dalle cronache più avvincenti alle analisi tattiche più approfondite. Oltre alla sua attività di redattore, è anche un promotore attivo dello sport giovanile. Dedica il suo tempo libero a organizzare eventi e workshop per giovani atleti, con l'obiettivo di trasmettere loro i valori dello sport e l'importanza della corretta informazione sportiva. Sempre aggiornato sulle ultime novità del mondo sportivo, Stefano continua a essere una voce rispettata e autorevole nel giornalismo sportivo italiano, rappresentando un punto di riferimento per tutti gli appassionati di calcio e atletica.

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