Divock Origi, un nome che fino a qualche tempo fa era sinonimo di grandi giocate e gol decisivi, sembra essere scomparso nel nulla. La sua avventura al Milan, iniziata con grandi aspettative, si è trasformata in un vero e proprio enigma. Con zero presenze ufficiali e un silenzio assordante sui social media, la figura del calciatore belga è diventata quasi mitologica. La sua ultima apparizione risale a luglio, quando il leggendario Zlatan Ibrahimovic lo ha menzionato in un contesto che ha suscitato più interrogativi che risposte: “Origi e Ballo-Touré sono convocati, ma in Milan Futuro. Non fanno parte del progetto della prima squadra”. Questo commento ha segnato simbolicamente la retrocessione di Origi in Under 23, ma a differenza di Ballo-Touré, che ha avuto l’opportunità di scendere in campo, Origi è rimasto invisibile.
Dove si trova dunque Divock Origi? Qualcuno lo ha avvistato a Firenze, altri a Roma. È un fatto che il calciatore ha trascorso del tempo in entrambe le città, ma il Milan ha deciso di non permettergli di allenarsi con la prima squadra. Invece, Origi si allena autonomamente, sotto la guida di un preparatore personale, senza alcuna possibilità di contribuire al campionato o alla Champions League. La sua situazione appare sempre più come un progetto al capolinea, una carriera calcistica che sembra aver preso una piega inaspettata.
Una delle stranezze di questa vicenda è legata alla questione fiscale. Per motivi legati al decreto crescita, Origi deve rimanere in Italia per la maggior parte dell’anno, un paradosso che lo costringe a restare nel Paese nonostante la sua esclusione dal Milan. Il contratto firmato con il club rossonero, che prevede uno stipendio di 4 milioni di euro netti all’anno, è diventato una sorta di gabbia dorata. Arrivato a parametro zero dal Liverpool, dove ha lasciato un segno indelebile con gol decisivi, Origi ha firmato un accordo fino a giugno 2026, con un ingaggio mensile che supera i 300.000 euro.
Tuttavia, la sua avventura al Milan non è andata come previsto. Nella sua prima stagione, ha ricoperto il ruolo di riserva e ha collezionato soltanto due reti in campionato, senza alcuna marcatura in Champions. Con il passaggio alla nuova gestione, dopo l’uscita di Maldini e Massara, la decisione di mandarlo in prestito al Nottingham Forest ha rappresentato un ulteriore passo indietro. Qui, il suo impatto è stato minimo: ha faticato a trovare spazio e ha segnato solo una volta in FA Cup, con l’ultima apparizione risalente ad aprile.
Con il mercato estivo del 2024, ci sono stati dei tentativi di cessione, in particolare verso la Turchia, ma queste trattative non si sono concretizzate. Ora il futuro di Origi sembra incerto, e la situazione si protrarrà fino a gennaio, quando si riapriranno le porte del mercato. In questo limbo, il calciatore ha sempre mantenuto un regime di allenamento autonomo, un’abitudine che ha acquisito anche nei suoi anni di maggiore successo. La questione ora è se Origi avrà la motivazione e la voglia di ripartire, magari accettando di ridurre il suo ingaggio per tornare a giocare a livelli competitivi, in Inghilterra o in Belgio.
Il fatto che Origi abbia solo 29 anni e un talento indiscutibile non può essere ignorato. Ha già dimostrato di poter competere ad alti livelli, ma ora si trova a un bivio cruciale. Se decide di continuare a guadagnare i suoi 4 milioni all’anno senza scendere in campo, la sua carriera rischia di stagnare. Le immagini di lui che segna un gol iconico contro il Barcellona in Champions League sembrano appartenere a un’altra epoca, lontana e irraggiungibile.
Così, Divock Origi continua a vivere una vita strana e incerta, spostandosi tra Milano, Roma e Firenze, mentre il suo futuro calcistico rimane avvolto nel mistero. La sua storia è un monito su come le carriere nel calcio possano prendere strade impreviste, dove il talento e le opportunità non sempre si allineano.
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