La sfida velica del 2024: no rush e leaps & bound protagoniste dell’atlantic rally cruiser

L’Atlantic Rally Cruiser (ARC) 2024 si è rivelata un’edizione memorabile, non solo per le sfide sportive e le straordinarie prestazioni in mare, ma anche per la tragica scomparsa di Dag Eresund, un giovane membro dell’equipaggio della barca VOR 65 austriaca Ocean Breeze. La sua scomparsa ha colpito profondamente tutti gli appassionati di vela, gettando un’ombra su un evento altrimenti festoso. Nonostante le difficoltà, la regata ha visto la partecipazione di 142 barche, la maggior parte delle quali composte da appassionati, pronte a sfidare le condizioni meteo avverse.

le sfide della regata

La regata è partita da Gran Canaria, con condizioni meteo impegnative, caratterizzate da alisei particolarmente rafficati. Queste condizioni hanno messo alla prova la determinazione di ogni equipaggio, ma non hanno fermato la voglia di navigare verso il traguardo di St. Lucia, nei Caraibi. Ogni partecipante ha affrontato il mare con coraggio, dimostrando l’essenza della vela.

le vincitrici dell’arc 2024

All’arrivo, la notizia più rilevante è stata la vittoria della favorita “No Rush”, una Southern Wind 105 di Ghada Borsum. Questa imbarcazione ha coperto le 3.000 miglia del percorso in poco più di 12 giorni, confermando le aspettative della vigilia e mettendo in luce l’abilità dell’equipaggio.

Poche ore dopo, ha tagliato il traguardo anche “Leaps & Bound”, un Vismara 62 guidato da Jean Philippe Blanpain. Questo secondo posto rappresenta il miglior piazzamento per la nutrita delegazione italiana presente alla ARC 2024. “Leaps & Bound” ha trionfato nella divisione Racing, aggiudicandosi anche la vittoria in tempo compensato IRC, un riconoscimento per le imbarcazioni più performanti.

eccellenze italiane in regata

Un’altra imbarcazione italiana da menzionare è la “MaiMai”, uno Swan 75 di Alessandro Fabbri, che ha conquistato il primo posto nella divisione Cruising, dimostrando l’eccellenza della cantieristica nautica italiana. Anche la barca “Nazca 2”, uno Swan 82 armato da Paolo e Paola Martucci, ha chiuso in seconda posizione nella stessa categoria.

Inoltre, i multiscafi hanno avuto un ruolo importante in questa edizione. Il catamarano “Bellamossa”, un C-Cat 38 costruito dalla Comar e armato da Massimo e Flavia Guardigli, ha ottenuto un eccellente secondo posto nella divisione Multiscafi B, evidenziando la versatilità delle imbarcazioni partecipanti e il livello di competenza degli equipaggi italiani.

L’ARC 2024 si è quindi contraddistinta per un mix di successi e tragedie, di sfide e vittorie. Mentre il mondo della vela si stringe attorno alla famiglia di Dag Eresund, i risultati delle barche italiane testimoniano l’impegno e la passione di un’intera nazione per il mare e la navigazione. Ogni partecipante ha affrontato il mare con coraggio e determinazione, rendendo questa edizione dell’ARC un evento indimenticabile, non solo per le prestazioni in acqua, ma anche per il profondo senso di comunità che ha unito tutti in un momento di dolore e riflessione.

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