Miami Vice: un’icona degli anni Ottanta
Quaranta anni fa, il 16 settembre 1984, debuttò sugli schermi americani una serie televisiva destinata a diventare iconica: Miami Vice. Ideata da Anthony Yerkovich e prodotta da Michael Mann, la serie fu un autentico fenomeno culturale degli anni Ottanta. Incentrata sulle avventure di due detective sotto copertura, James “Sonny” Crockett e Ricardo “Rico” Tubbs, interpretati rispettivamente da Don Johnson e Philip Michael Thomas, Miami Vice non era solo una serie poliziesca, ma un vero e proprio specchio dei tempi, caratterizzato da edonismo, lusso e l’immancabile cocaina, simbolo di un’epoca sfrenata.
Le automobili di lusso: il fascino delle Ferrari
Oltre agli intrighi e ai colpi di scena, ciò che contribuì a scolpire Miami Vice nella memoria collettiva furono le automobili di lusso, in particolare le Ferrari. Inizialmente, i protagonisti sfrecciavano a bordo di una Ferrari 365 GTS4 Daytona spider, anche se la vettura utilizzata nelle riprese non era quella che sembrava. Si trattava, infatti, di una replica costruita sulla base di una Chevrolet Corvette, una scelta obbligata dalla necessità di contenere i costi di produzione. Questo non passò inosservato al grande Enzo Ferrari, che non era affatto contento di vedere il suo prestigioso marchio associato a una copia.
La reazione di Enzo Ferrari: una svolta decisiva
La reazione di Enzo Ferrari fu tanto rapida quanto decisa. Dopo aver scoperto l’inganno, il “Drake” ordinò che la replica fosse distrutta. La produzione accolse questo ordine e mise in scena un’esplosione spettacolare nella prima puntata della terza stagione, “Gli irlandesi”. Come parte del compromesso, Ferrari fornì due autentiche Testarossa, che divennero le nuove auto di punta della serie, con la benedizione del leggendario fondatore.
Un simbolo di eleganza e potenza: la Ferrari 365 GTS4 Daytona spider
La Ferrari 365 GTS4 Daytona spider, presentata al Salone di Francoforte nel 1969, era un simbolo di eleganza e potenza. Dotata di un motore V12 da 352 cavalli, poteva raggiungere i 280 km/h. Nonostante fosse stata prodotta in soli 122 esemplari, divenne rapidamente un oggetto del desiderio, soprattutto negli Stati Uniti, che assorbirono la maggior parte della produzione.
La Testarossa: un nuovo livello di prestigio
Quando la Testarossa fece la sua comparsa nella serie, portò con sé un nuovo livello di prestigio. Presentata al Salone di Parigi nel 1984 e disegnata da Pininfarina, la supercar era un concentrato di innovazione e potenza. Con un motore V12 posizionato posteriormente, la Testarossa erogava 390 cavalli, permettendole di raggiungere i 290 km/h. La scelta del colore bianco per la serie non fu casuale; Michael Mann, il produttore, voleva che la macchina risaltasse nelle riprese notturne. Inizialmente, le vetture inviate dall’Italia erano nere, ma furono riverniciate per esigenze di copione e per un incidente sul set.
Le auto come protagoniste: un simbolo di lusso e azione
Nonostante l’uso di una De Tomaso Pantera modificata per le scene più pericolose, le vere Testarossa restavano le protagoniste indiscusse delle strade di Miami. Queste auto, con la loro silhouette inconfondibile, non solo rappresentavano lo status e il lusso, ma erano il simbolo della lotta contro il crimine, il veicolo perfetto per gli inseguimenti mozzafiato che la serie offriva.
Le altre auto iconiche della serie
Mentre Sonny Crockett guidava l’iconica Testarossa, altri personaggi della serie sfoggiavano automobili altrettanto affascinanti. Ricardo Tubbs, ad esempio, iniziava la serie con una Pontiac Firebird Trans Am, per poi passare a una Cadillac Coupe de Ville Convertible del 1964. L’agente Switek preferiva una Ford Thunderbird del 1961, mentre Gina Calabrese si muoveva a bordo di una Mercury Cougar XR-7 Convertible del 1971.
Un viaggio attraverso la cultura degli anni Ottanta
Miami Vice non era solo una serie televisiva, era un viaggio attraverso la cultura degli anni Ottanta, con le sue luci e ombre. Le Ferrari, con il loro rombo inconfondibile e il design mozzafiato, ne furono protagoniste indiscusse, lasciando un segno indelebile nella storia della televisione e nel cuore degli appassionati di motori di tutto il mondo.
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