La Roma si trova in un momento di grande difficoltà, un periodo di transizione che ha visto il passaggio da un’idea di calcio di possesso palla e gioco a zona, tipica dell’era De Rossi, a una filosofia completamente diversa, caratterizzata da un pressing asfissiante e aggressività nell’uno contro uno, come quella di Juric. In questo contesto, l’arrivo di Claudio Ranieri potrebbe rappresentare una svolta cruciale per la squadra giallorossa. Il tecnico romano ha dimostrato nel corso della sua carriera di saper adattare il proprio stile di gioco alle caratteristiche dei giocatori, ottimizzando al massimo le risorse a sua disposizione.
Ranieri, noto per la sua flessibilità e la capacità di cambiare modulo a seconda delle esigenze, potrebbe quindi essere l’uomo giusto per risollevare le sorti della Roma. Nonostante le sue esperienze varie, il suo approccio al calcio non è mai stato rigido: ha sempre cercato di sfruttare al meglio le qualità dei giocatori, limitando i loro difetti. È proprio questa capacità di adattamento che ha portato Ranieri a sfiorare lo scudetto con la Roma nel 2010 e a conquistare una Premier League storica con il Leicester City. La sua carriera è costellata di successi, ma anche di momenti in cui ha dovuto gestire situazioni difficili, come quella attuale della Roma.
La domanda che molti si pongono è: come giocherà la Roma di Ranieri? La risposta sembra essere semplice: con intelligenza. Il tecnico ha un’idea di gioco che predilige un approccio equilibrato, e uno dei moduli che ha utilizzato con successo in passato è il 4-4-2. Tuttavia, negli ultimi anni ha anche sperimentato il 3-5-2, un sistema che si adatta bene alle caratteristiche della rosa attuale. Questa disposizione tattica prevede una squadra ordinata, con un blocco basso e una distanza ridotta tra i reparti, evitando esperimenti azzardati come quelli visti in passato.
Nella nuova Roma di Ranieri, la difesa potrebbe essere composta da Mancini, Hummels (o Hermoso) e Ndicka, con Angelino a sinistra e Celik a destra, sebbene Saelemaekers sia in fase di recupero. A centrocampo, Ranieri potrebbe optare per un’asse di lavoro fitta, con Kone come punto fermo, affiancato da uno tra Le Fée, Cristante e Paredes. Gli esterni potrebbero essere occupati da Pellegrini o Pisilli, mentre in attacco il duo Dybala-Dovbyk sembra essere la scelta più probabile. Nel caso in cui Dybala non fosse disponibile, Ranieri potrebbe puntare su Soulé, un giocatore che ha dimostrato di avere grande potenzialità.
In base alle necessità, Ranieri potrebbe anche considerare un 3-4-2-1, sfruttando l’abbondanza di trequartisti a disposizione. Se decidesse di adottare una difesa a quattro, il modulo potrebbe prevedere Celik e Angelino come terzini, con Mancini (o Hummels) e Ndicka al centro. In mezzo al campo, Kone e Pellegrini potrebbero gestire il gioco, mentre El Shaarawy e Saelemaekers potrebbero occupare le fasce, con Dybala (o Soulé) a sostegno di Dovbyk.
Uno degli obiettivi principali di Ranieri sarà quello di sfruttare al meglio le caratteristiche positive di un gruppo che al momento sembra allo sbando. L’esperienza del tecnico in situazioni di emergenza sarà fondamentale, specialmente con giocatori che hanno perso motivazione e fiducia. A Trigoria, questo problema è particolarmente sentito, e i primi a beneficiare della “cura Ranieri” potrebbero essere Hummels ed Hermoso, che finora hanno trovato poco spazio. Anche Paredes, El Shaarawy e Cristante, già allenati da Ranieri in passato, potrebbero trovare nuova linfa sotto la sua guida.
La situazione di alcuni giocatori è, però, incerta. Zalewski sembra essere uno dei candidati a rimanere escluso dal progetto, mentre Baldanzi potrebbe dover fare i conti con un minor minutaggio. L’incognita principale resta Dybala: le sue presenze in vista del rinnovo contrattuale pongono interrogativi sul suo futuro. La Roma è in un momento cruciale e la gestione di Ranieri potrebbe rivelarsi decisiva per il rilancio della squadra in un campionato che si fa sempre più competitivo.
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