Esonerato Jose Mourinho, la Roma ha deciso di scommettere sul ritorno romantico di Daniele De Rossi. L’ex capitano giallorosso torna nella capitale con tanto entusiasmo, ma poca esperienza. Ripercorriamo la sua carriera da allenatore fino ad oggi
Che un giorno sarebbe tornato era cosa certa, ma in pochi potevano aspettarsi che quel giorno arrivasse così presto.
Da ieri Daniele De Rossi è il nuovo allenatore della Roma, dopo che il club giallorosso ha deciso di riaccogliere il suo ex capitano per sostituire l’esonerato Jose Mourinho.
Una scelta di cuore, oltre che una totale scommessa per il futuro. Da entrambe le parti.
De Rossi sulla panchina della Roma arriva infatti con pochissima esperienza da tecnico, ma con una grande voglia di tornare a dare tutto a quei colori ai quali ha dedicato una vita intera.
Il ritorno alla Roma di Capitan Futuro
Era il gennaio del 2020 quando Daniele De Rossi prese la scelta più dura per un calciatore: appendere gli scarpini al chiodo e dire definitivamente addio al calcio giocato.
Lo fece dopo una carriera dedicata quasi esclusivamente alla sua Roma e all’Italia, a eccezione di una breve appendice finale in Argentina, con il Boca Juniors (dove ha realizzato il suo sogno di giocare alla Bombonera, ndr).
Da quel momento sono passati quattro anni e ora le strade dell’ex Capitan Futuro e della “Magica” sono tornate a intrecciarsi.
Che De Rossi un giorno sarebbe tornato alla Roma lo si sapeva, ma che lo avrebbe fatto per sostituire Jose Mourinho non era assolutamente facile da pronosticare.
Quando la squadra del tuo cuore ti chiama, però, dire “no” è impossibile, soprattutto se a quei colori hai legato una vita intera.
“Ho un solo rimpianto, quello di poter donare alla Roma una sola carriera”.
Aveva dichiarato il De Rossi calciatore.
“L’emozione di poter sedere sulla nostra panchina è indescrivibile, tutti sanno cosa sia la Roma per me, ma il lavoro che attende tutti noi ha già preso il sopravvento. Non abbiamo tempo, né scelta: essere competitivi, lottare per i nostri obiettivi e provare a raggiungerli sono le uniche priorità che il mio staff ed io ci siamo dati”.
Ha pronunciato il De Rossi allenatore, nel comunicato stampa che ieri ha annunciato il suo ritorno alla Roma in questa nuova veste.
Nel mezzo quattro anni di vita, durante i quali l’ex centrocampista azzurro ha trascorso la maggior parte del proprio tempo a studiare da tecnico e imparare un mestiere che già sognava quando era calciatore.
Dall’Italia alla SPAL: il De Rossi allenatore
La sua nuova carriera fuori dal rettangolo di gioco Daniele De Rossi l’ha iniziata a tutti gli effetti nel marzo del 2021, quando ha scelto di accettare un ruolo di collaboratore tecnico nell’Italia.
Ai tempi il Commissario Tecnico della Nazionale azzurra era Roberto Mancini, sotto la cui guida De Rossi ha mosso i primi passi in panchina, con l’obiettivo di apprendere quelle conoscenze necessarie da sfruttare poi in una futura carriera da allenatore.
Nell’Italia De Rossi è quindi rimasto fino all’ottobre del 2022, collezionando una ventina di partite come collaboratore tecnico e conquistando, di fatto, il suo primo trofeo dalla panchina.
Come membro dello staff di Mancini, De Rossi può infatti affermare di essere Campione d’Europa, dal momento che anche lui ha fatto parte della spedizione azzurra che nel 2021 è riuscita a vincere l’Europeo in Inghilterra, battendo proprio i Tre Leoni nella finale di Wembley a EURO 2020.
Una giornata indimenticabile per De Rossi, già Campione del Mondo con l’Italia nel 2006 (quella volta da calciatore, ndr).
In Nazionale è poi rimasto ancora per qualche mese, prima di lasciare il suo ruolo di collaboratore nell’Italia per accettare un primo incarico da capo allenatore.
A chiamarlo nell’ottobre del 2022 è stata la SPAL, club di Serie B con la dichiarata ambizione di tornare al più presto in Serie A.
A Ferrara De Rossi ha preso il posto lasciato vacante da Roberto Venturato, esonerato dopo la sconfitta subita contro il Frosinone.
Una scelta presa direttamente dal presidente Joe Tacopina, convinto che la tempra di De Rossi avrebbe potuto dare una scossa a una SPAL smarrita.
Così purtroppo non è stato.
La prima esperienza da allenatore di De Rossi è durata, infatti, soltanto quattro mesi, visto l’esonero arrivato il 14 febbraio 2023.
Quattro mesi in cui l’italiano ha guidato la SPAL per 17 partita in Serie B, collezionando ben 8 sconfitte, 6 pareggi e sole 3 vittorie, con 18 goal segnati e 20 subiti.
Troppo poco per convincere il presidente Tacopina a rinnovargli la fiducia.
Si è consumata così in pochissimo tempo la prima avventura di De Rossi in panchina, alla quale ha fatto poi seguito un lungo anno d’attesa.
Un anno che l’ex centrocampista giallorosso ha sfruttato per continuare a studiare da allenatore e per trascorrere più tempo insieme alla propria famiglia, come da lui stesso dichiarato.
Poi, ieri, la chiamata della Roma, club nel quale ora De Rossi vivrà la sua seconda esperienza da tecnico. La prima in una squadra di Serie A.
Daniele De Rossi.
Allenatore della Roma 🟨🟥#ASRoma pic.twitter.com/ku5XuOIiJh
— AS Roma (@OfficialASRoma) January 16, 2024
DDR-Roma: un amore infinito
Quello tra Daniele De Rossi e la Roma può essere definito giustamente un amore infinito.
Cresciuto nelle giovanili del club giallorosso, De Rossi ha dedicato 18 anni da calciatore alla Roma, con la quale ha vissuto i momenti più intensi e magici della propria carriera.
Dal debutto in Prima Squadra nel 2001 alla conquista per due volte della Coppa Italia, nel 2007 e nel 2008, alle quali ha poi aggiunto anche una Supercoppa Italiana (sempre nel 2007, ndr).
Nei Giallorossi ha collezionato 616 presenze, diventando l’unico calciatore nella storia della Roma a superare quota 600 partite, oltre a Francesco Totti.
Molte le ha giocate con l’appellativo di Capitan Futuro, tante altre con la fascia da capitano finalmente al braccio, il sogno di una vita.
Ha segnato 63 reti ed è entrato per sempre nei cuori di una tifoseria di cui lui stesso si è sempre sentito parte.
Una tifoseria che ora proverà a far gioire da allenatore.
Farlo non sarà affatto facile, dato che De Rossi sarà chiamato a raccogliere la pesante eredità lasciata da Jose Mourinho, tecnico che in due anni e mezzo ha portato la Roma a vincere una storica Conference League e a disputare una finale di Europa League, ridando entusiasmo a tutto l’ambiente giallorosso (lo dimostra uno Stadio Olimpico sempre tutto esaurito nell’era del portoghese, ndr).
Il carattere per reggere la pressione a De Rossi non manca di certo e il nuovo allenatore della Roma avrà tempo fino al termine di questo campionato per dimostrare a Dan e Ryan Friedkin di aver scommesso sull’uomo giusto.