La NBA piange la scomparsa di Dejan Milojevic a 46 anni: una carriera da ricordare

La NBA ha annunciato la morte a soli 46 anni di Dejan Milojevic, assistente allenatore dei Golden State Warriors. Fatale è stato un infarto, avvenuto mentre era a cena con la squadra. Ricordiamo la carriera del serbo, dentro e fuori dal campo

È stato un risveglio davvero devastante quello che ha vissuto oggi il mondo del basket.

Nelle scorse ore la NBA ha infatti annunciato la morte di Dejan Milojevic, colpito ieri da un infarto mentre si trovava a cena con i Golden State Warriors a Salt Lake City.

Lascia la moglie Natasa e i figli Nikola e Masa.

Addio a Dejan Milojevic

È una di quelle notizie che non si vorrebbe mai ricevere, ma che purtroppo fa parte della vita.

Dejan Milojevic è scomparso all’età di soli 46 anni, colpito da un infarto che non gli ha lasciato scampo mentre si trovava a cena con la propria squadra nello Utah.

Assistente allenatore di Steve Kerr ai Golden State Warriors, il serbo era volato insieme alla franchigia a Salt Lake City, dove i californiani avrebbero dovuto affrontare nella notte italiana gli Utah Jazz.

Purtroppo, così non è stato, visto il tragico evento che ha colpito l’intera famiglia della NBA.

Milojevic ha accusato un malore mentre stava cenando con la squadra ed è stato subito ricoverato all’ospedale, dove non è stato però possibile salvargli la vita.

Le sue condizioni sono apparse subito gravi e i medici non hanno potuto fare nulla per evitare che l’infarto risultasse fatale.

Nelle stesse ore la NBA ha comunicato il rinvio a data da destinarsi della gara tra i Warriors e i Jazz, facendo intuire subito a tutti come le condizioni di salute di Milojevic fossero davvero preoccupanti.

La squadra di Golden State è rimasta al fianco del serbo in ospedale fino a tarda notte, cercando di far sentire il proprio supporto a un uomo molto amato all’interno dello spogliatoio e che nel mondo Warriors era arrivato nel 2021.

Questa mattina la tragica notizia. Milojevic non ce l’ha fatta, tra lo sgomento di familiari, amici e colleghi.

Il serbo verrà sempre ricordato per il grande contributo che è riuscito a dare al mondo del basket, prima come giocatore professionista e poi nelle vesti di allenatore.

Dal campo alla panchina: una carriera da ricordare

Nato il 15 aprile 1977 a Belgrado, Dejan Milojevic ha vissuto una carriera da giocatore professionista di pallacanestro dal 1994 al 2009, periodo in cui ha vestito diverse maglie sia in patria che all’estero, operando in campo nel ruolo di ala grande.

Prima un’esperienza al Beovuk 72, seguita poi da una allo Zeleznik e un’altra al Buducnost, club del Montenegro con il quale ha vinto una YUBA Liga, una Coppa di Jugoslavia e disputato anche tre stagioni in Eurolega e una di EuroCup.

Nel 2004 il passaggio al Partizan di Belgrado, con cui ha conquistato altre due YUBA Liga e preso parte a un altro paio di edizioni della massima competizione europea, prima del trasferimento in Spagna, al Valencia.

Qui è rimasto fino al 2008, scendendo in campo nuovamente in EuroCup e accettando poi un trasferimento al Galatasaray, in Turchia, dove è diventato famoso con il suggestivo soprannome de “il Charles Barkley serbo”.

Il 2009 è stato l’anno del ritorno al Partizan, dove ha chiuso la sua carriera da giocatore, durante la quale ha fatto parte anche della Jugoslavia di Svetislav Pešić che nel 2001 si è laureata Campione d’Europa contro la Turchia a Istanbul.

Nel 2012 ha dato avvio a una nuova carriera da allenatore, legando il proprio nome per ben otto lunghe stagioni a quello del Mega Vizura, club di Belgrado.

Qui è riuscito a far crescere grandi talenti, risultando fondamentale nello sviluppo di quelli che sarebbero poi diventati dei giocatori capaci di toccare le vette più alte nel basket moderno.

Parliamo di cestisti del calibro di Ivica Zubac, Vlatko Čančar e Goga Bitadze, ma soprattutto del due volte vincitore della Eurolega Vasilije Micić (con l’Anadolu Efes, ndr) e del campione NBA in carica Nikola Jokić (con i Denver Nuggets, ndr), al quale era particolarmente legato a livello personale.

Nel 2021 ha poi allenato per qualche mese il Buducnost Podgorica, club montenegrino in cui aveva già militato da giocatore e dove ha avuto la possibilità di tenere sotto la propria ala anche un grande talento del basket italiano: Amedeo Della Valle.

E proprio la guardia ora a Brescia ha tenuto a ricordare il suo ex allenatore con un messaggio pubblicato sui social, nel quale ha ringraziato il serbo per i suoi insegnamenti:

“Hai cambiato la mia vita, in campo e fuori. Non ti dimenticherò mai”.

Viceallenatore della Serbia dal 2019, nel 2021 ha poi accettato la sfida di volare oltreoceano e di vivere la sua prima esperienza in NBA.

A chiamarlo i Golden State Warriors, dove ha avuto il privilegio di lavorare fianco a fianco con Steve Kerr e di contribuire alla vittoria di un titolo NBA nel 2022.

“Siamo assolutamente devastati per la scomparsa improvvisa di Dejan Milojevic. Si tratta di un colpo durissimo per tutta l’organizzazione degli Warriors e un momento incredibilmente difficile per la sua famiglia, i suoi amici e tutti noi che abbiamo avuto l’incredibile piacere di lavorare con lui. Siamo addolorati e vogliamo stringerci al fianco di sua moglie, Natasa, e dei loro figli, Nikola e Masa”.

Questo il messaggio con il quale i Golden State Warriors hanno voluto rendere omaggio a Milojevic, la cui scomparsa ha colpito molto nel profondo Steve Kerr, capo allenatore della franchigia californiana:

“Una tragica perdita per noi, per la sua famiglia, per i suoi amici e per tutti quelli che hanno avuto l’enorme piacere di lavorare con lui. Oltre a essere uno straordinario allenatore, Dejan era uno dei più positivi e meravigliosi essere umani che abbia mai incontrato. Una persona che portava gioia e che illuminava ogni singolo giorno con la sua energia e la sua passione”.

Come primo allenatore, Milojevic ha conquistato un Campionato montenegrino e una Coppa del Montenegro con il Buducnost, oltre che una Coppa di Serbia con il Mega Vizura.

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