Nel mondo delle corse motociclistiche, poche storie riescono a catturare l’immaginazione come quella di Luca Boscoscuro e della sua azienda omonima, che ha saputo scalzare i giganti del Motomondiale per diventare un nome di rilievo nella classe intermedia della Moto2. La storia di Boscoscuro è una di quelle che sembrano quasi una favola moderna: un pilota che, dopo aver chiuso la sua carriera agonistica, ha saputo trasformare la sua passione per le moto in un’impresa di successo, con un impatto significativo nel panorama mondiale delle corse.
Luca Boscoscuro, originario di Lugo di Vicenza, ha iniziato la sua carriera come pilota tra il 1995 e il 2001, gareggiando nella classe 250 con moto Aprilia e Honda. Anche se non è mai riuscito a conquistare successi significativi in pista, ha accumulato un’esperienza preziosa che avrebbe poi applicato nella sua carriera da manager. Dopo aver appeso il casco al chiodo, Boscoscuro ha lavorato come team manager per Gilera, collaborando con il compianto Marco Simoncelli, e in seguito ha deciso di fondare la sua azienda, concentrandosi sulla neonata categoria Moto2.
L’avventura nel mondiale
L’avventura di Boscoscuro nel Mondiale è iniziata nel 2010 con la sua moto, la Speed Up, che montava un motore Honda e un telaio inglese FTR. Quel debutto fu straordinario grazie ad Andrea Iannone, che vinse tre gare in quella stagione, portando il team al terzo posto nel campionato costruttori. Questo successo iniziale ha segnato l’inizio di un percorso che avrebbe visto Boscoscuro diventare un talent scout di successo, capace di scoprire e rilanciare diversi piloti.
Il talento di scoprire nuovi campioni
Nel corso degli anni, Boscoscuro ha dimostrato un talento innato nel riconoscere le potenzialità nascoste nei piloti. Ha dato il via alla carriera di Pol Espargaro nella classe intermedia nel 2011, e sebbene lo spagnolo abbia poi conquistato il titolo con Kalex, il suo debutto con Boscoscuro è stato fondamentale. Anche Anthony West e Fabio Quartararo hanno beneficiato della guida del team italiano. Quartararo, in particolare, è stato rilanciato in Moto2 e, grazie a Boscoscuro, ha trovato la sua strada verso la MotoGP, dove è diventato uno dei protagonisti.
Innovazione e successi recenti
Negli ultimi anni, Boscoscuro ha continuato a innovare e a spingere i confini della competizione. Dal 2021, le moto sono state ribattezzate Boscoscuro, con componenti progettate in casa, tranne il motore Triumph. Questi cambiamenti hanno portato a risultati notevoli, come le tre piazze d’onore consecutive nei campionati costruttori. Il vero colpo di scena è avvenuto nel 2023, quando Fermin Aldeguer ha ottenuto una serie di vittorie che hanno reso il team altamente competitivo.
Il contributo di ai ogura e la battaglia per il titolo
Tuttavia, è stato Ai Ogura a riscrivere la storia, portando Boscoscuro al successo nel Mondiale piloti. Ogura ha dimostrato di essere una delle chiavi del successo del team, contribuendo a raddoppiare la presenza di Boscoscuro nel campionato con la formazione MT Helmets. Oltre a Ogura, anche Sergio Garcia sta lottando per chiudere l’anno come vice campione, e il team sta cercando di piazzare tutti i suoi piloti nella top 5. Attualmente, solo Alonso Lopez è fuori da questa élite, occupando il sesto posto.
La battaglia con la Kalex per il titolo costruttori è serrata, con il team tedesco avanti di soli 14 punti. Le ultime due gare della stagione saranno decisive per determinare se Boscoscuro riuscirà a coronare il suo sogno di vincere anche il campionato costruttori. Questa competizione è emblematica del percorso di Boscoscuro, un ex pilota che ha saputo trasformare la sua passione e la sua visione in una realtà di successo, sfidando i giganti della Moto2 e dimostrando che, con dedizione e talento, anche una “piccola” azienda italiana può suonare la carica nel panorama mondiale delle corse motociclistiche.